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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

La giusta distanza

Qualche anno fa ho visto un film italiano molto bello: “La giusta distanza”. Racconta la storia di un giornalista, in un paesino di provincia, che instrada sulla via della scrittura un giovane ragazzo. L’insegnamento però non comprende come scrivere le parole, come comporle in pensieri, come presentarle grammaticalmente corrette. Parte da un presupposto fondamentale: davanti a qualunque fatto, sia esso bello o brutto, cruento, ingiusto o meraviglioso, qualunque sia il tuo coinvolgimento personale, il tuo dovere, il dovere di un giornalista nel riportarlo è mantenere sempre la giusta distanza. Il ragazzo si trova così a raccontare un fatto di cronaca nera nel quale, per diversi motivi, è coinvolto. Dovrà quindi riportare il fatto e rendere giustizia a chi è stato ingiustamente accusato, dimenticando i suoi sentimenti, i suoi pregiudizi e le sue intuizioni, e mantenendo “la giusta distanza” verso tutti gli attori del fatto. La settimana che si è chiusa ha sancito i primi 4

Figli di un Dio minore

Nel fine settimana che si è appena concluso, mi chiama un’amica che ha passato metà della sua vita in Russia. Mi racconta che ha sentito un suo conoscente di San Pietroburgo che le ha raccontato di come, in tutta la Russia, la vita sia ripresa normalmente. Teatri, cinema, negozi, aziende... insomma, tutto aperto. Gente in strada, niente mascherine e liberi di muoversi e di trovarsi o ritrovarsi. Verso la fine della telefonata, mi chiede perché. Perché noi siamo ancora a un anno fa. Perché non riusciamo a comprendere che è tutta una truffa, che si poteva curare gran parte delle persone, che abbiamo commesso errori madornali e che, ora, non sappiamo più come venirne fuori. Perché noi, le ho risposto, qualunque cosa si faccia, resteremo sempre figli di un Dio minore. Nel mondo che verrà e di cui non farò più parte, ci sono cambiamenti strutturali, culturali e sociali che, a ben vedere, non promettono nulla di buono. Nel 1968 Philip K. Dick's scrisse un libro che, quattordici anni dopo

Un silenzio spettrale

Nella settimana in cui il PD si sfascia definitivamente e Letta, l’ex mollato in mondovisione come dice in un arguto articolo Guia Soncini, torna e “lo fa per passione”, Conegliano (Pallavolo Femminile) vince la Coppa Italia e le atlete, dopo essersi sputate per ore sul campo, abbracciate scambiandosi liquidi organici negli inevitabili strusciamenti e scontri di una partita di volley, salgono sulla pedana per ricevere la coppa, tutte rigorosamente con mascherina. Nella giusta felicità del momento, stappano la tradizionale bottiglia di Champagne e se la passano bevendo tutte da quella stessa bottiglia, ma rimettendosi immediatamente dopo la mascherina. Alla tv passa spesso la pubblicità di un grande supermercato, che mentre nel banner a lato video ammonisce che tutte le regole di sicurezza da loro sono rispettate, fa vedere la gente senza mascherine e senza distanziamento, che felice si aggira per i reparti facendo la spesa come se niente fosse. Lo stesso per una grande Az

Com'è profondo il mare

Nella settimana di Sanremo, di “fumi e raggi laser”, di dialoghi e canzoni degne del terzo mondo, quello che sino a pochi anni fa sbeffeggiavamo dall’alto del nostro “Italians do it better”, se ne andava, il primo di marzo di nove anni fa, uno dei più grandi talenti della nostra musica e, per me, un visionario come pochi. Ho conosciuto Lucio Dalla nel 1978 e ho avuto il privilegio di lavorare con lui nella tournée Banana Republic. Ci siamo poi frequentati negli anni successivi e, ironia della sorte, ho con lui fatto uno degli ultimi lavori ai quali ha partecipato prima di lasciarci orfani del suo immenso talento: un video cartone che racconta la storia della città di Bologna e che ancora oggi si può vedere al Museo di Storia di Bologna. Un vuoto, in questo inutile macrocosmo di influencer , finto femminismo , Sardine e così via, che ritengo incolmabile. Sono convinto che Lucio sarebbe stato dalla nostra parte, dalla parte dei pesci. I pesci che non si assoggettano a tutt

#unmuskyourlife

Il 5 di Marzo sarà il mio compleanno. Mi sono regalato un sogno. Oggi, 5 Marzo 2021, il nuovo Governo ha giurato con tutti i Ministri e si è insediato a Palazzo Chigi. Alle ore 20.30, in diretta contemporanea su tutte le reti televisive e radio della Nazione, parla il nuovo Presidente del Consiglio: “Signore e Signori, Cittadine e Cittadini di questa Nazione che è la nostra Nazione e che si chiama Italia. Sono il nuovo Presidente del Consiglio. Ho voluto fare questo intervento in diretta tv e radio, per dirvi che cosa sta realmente succedendo nel nostro paese e quello che succederà dalla mezzanotte e un minuto di oggi 5 marzo 2021. Sappiamo tutti quanto la situazione sia lavorativa che psicologica, abbia oltrepassato qualunque limite e sia degenerata, in una sorta di fosche visioni sul futuro, di non speranza, di non lavoro, per milioni di famiglie sulla soglia della povertà. Sappiamo come il PIL del nostro paese sia stato sotterrato da provvedimenti, scelte e diktat iniq