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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

Ilaria Cucchi

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Gentile Senatrice Ilaria Cucchi, buongiorno. Le scrivo perché ho una domanda da farle. Intanto mi scuso per il tono così “amichevole” che incontrerà in queste righe, ma anni di sostegno alla sua lotta per “riabilitare” la figura di suo fratello, e dare un nome agli esecutori materiali della sua morte, mi/ci hanno tutti noi cittadini che l’abbiamo sostenuta, fatto sentire più partecipi alle vicende della sua famiglia. Mi/ci hanno coinvolto molto da vicino e ci siamo spesso prodigati nel cercare per quanto possibile, di aiutare la sua battaglia. Battaglia che alla fine dopo molti pianti, giorni di disperazione, di abbandono di frustrazioni e disfacimenti, lei il 4 aprile del 2022 ha finalmente vinto. Ha avuto giustizia per suo fratello Stefano. Stefano Cucchi fu arrestato il 15 ottobre del 2009 perché in possesso di hashish. Morirà in caserma sette giorni dopo. Fu ucciso a botte dai carabinieri di quella caserma e dopo 7 processi, oltre 150 udienze e 13 anni, giustizia è stata fatta.

La forza del potere

Soltanto poche settimane fa, il 20 di novembre, Hebe De Bonafini se ne andava all’età di 93 anni. Dal 1977 non aveva mai smesso di lottare. Lottare per arrivare alla verità su migliaia di oppositori alla dittatura militare in Argentina, che sparirono tra il 1976 e il 1983. Hebe de Bonafini perse allora due figli. Hebe de Bonafini è stata la fondatrice dell’Associazione: “ Madri di Plaza de Majo” . In Argentina hanno decretato tre giorni di lutto nazionale. Molti dei criminali che appoggiati dagli Americani e Francesi, hanno perpetrato le più orrende brutalità su migliaia degli oppositori al regime, se la sono come al solito cavata. Parecchi sono stati condannati all’ergastolo (Videla, Massera, Viola) ma hanno beneficiato tutti dell’amnistia concessa da Menem nel 1990. Orlando Ramón Agosti, che collaborò al golpe con Videla, scontò una pena di tre anni e nove mesi. Molti degli attori di quei crimini, non hanno mai fatto un giorno di galera e hanno posto termine alla loro vita, in sontuo

Poli-Covid-22

Si è tenuto a Torino nella settimana dal 22 al 25 novembre il convegno Poli-Covid-22. Nelle intenzioni del Comitato Organizzatore, avrebbe dovuto essere un interessante momento di confronto e di riflessione, sull’impatto che la pandemia ha avuto sulla scienza e sulla nostra società. Dico avrebbe, perché le originali intenzioni degli organizzatori, erano di mettere a confronto scienziati, psicologi e professori che hanno avuto anche un ruolo istituzionale nella gestione e nella comunicazione della pandemia. Un sano e democratico confronto tra tutte le parti. Ma la politica, quella che decide tutto e può tutto, ha scelto di non confrontarsi e di non partecipare al convegno, boicottandolo all’ultimo momento. Non stupisce certo che il “potere”, si sottragga ormai a qualunque tipo di discussione su quello che è accaduto negli ultimi tre anni. Non stupisce certo che il recente passato, venga messo a tacere e venga volutamente dimenticato, anche se purtroppo, ha lasciato tracce profonde de