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Visualizzazione dei post da aprile, 2024

La guerra che i nostri figli combatteranno

Sono seduto su di una panchina nello spazio antistante al cimitero di una grande città del nord. Lo spazio è una larga spianata di verde e cemento, con gli alberi che ne delimitano il perimetro. Alle mie spalle l’ingresso del cimitero. Di fronte a me oltre gli alberi, una grande via che gira tutto intorno alla città. Una via che da sempre è molto trafficata. Seduto in questa piccola oasi che mi separa dalla frenetica vita quotidiana, e mi relega a pochi metri di distanza dal silenzio eterno, se chiudi gli occhi per un attimo, mi appare netta la distinzione tra la vita e la morte. Come se ci fosse un muro che divide lo spazio in due: da una parte il rumore, dall’altra il silenzio. Immobile. Fermo. Come se fosse li alle mie spalle da sempre.   Non posso fare a meno di fare un parallelo con l’attualità del momento che viviamo. Da una parte un mondo terribile nel quale ci hanno trascinato e noi, ci siamo fatti trascinare. Dall’altra parte, se ci chiudiamo nei nostri spazi, nelle nos