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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

L'Infinito

Qualche giorno fa discutendo con un caro amico pittore, studioso, professore, filosofo e chi più ne ha ne metta, sono stato da lui bacchettato. Parlando dei miei articoli, mi ha detto: ”L’attenzione va spostata a monte del conflitto e focalizzata sulla nozione di persona e di denaro perché sono essenziali alla comprensione dei fatti”. In effetti il seguire costantemente la narrazione quotidiana, prevedendone certamente alcune pieghe, alla fine ti porta come nel mio articolo: “Il Gioco dell’Oca” (https://www.databaseitalia.it/il-gioco-delloca/), sempre al punto di partenza. Che ci sia ormai una nazione divisa, nella quale per accaparrarsi sostenitori non serve più spiegare niente a nessuno è ormai un dato di fatto. Nei prossimi mesi, l’ago della bilancia si sposterà di qualche centinaio di unità da una parte o dall’altra, ma la sostanza non cambierà più. Lo sanno anche molto bene i burattinai di palazzo, a loro volta burattini di un palazzo più grande. Ultimamente sono molto impegnati i

Tempo di ribellione

La dittatura si è instaurata. Il Führer (Draghi) ormai, comanda con pieni poteri sostenuto da una pletora di Yes Man ignobili viscidi e puzzolenti, che riempiono le stanze di quello che era un Parlamento repubblicano, insudiciandone muri, suppellettili e storia. Con loro anche media, medici, magistratura e gran parte del popolo. Tutti fiancheggiatori e convinti sostenitori di questo regime. Si perché la Tessere Fascista mascherata con questo prosaico nome ecologico: “Green Pass” altro non è che, come nel ventennio, una tessera discriminatoria. Quindi sarebbe ora che da oggi, chi ha la Tessera Fascista, venga chiamato con il nome adeguato: Fascista. Eravamo amici, fratelli, vicini, conoscenti. Oggia siamo solo Fascisti da una parte e Reietti, Rifiuti dall’altra. Non c’è più tempo per i sentimentalismi, i ricordi, i “buoni sentimenti”. Coloro che si sono prestati a questa sceneggiata, che sia stato per stupidità, faciloneria, poco acume, poca visione del futuro o chi per obbligo, p

Niente paura

Così come predetto tempo fa da molti di noi, in questo paese non “Andrà tutto bene”, ma finirà male anzi… malissimo. Niente di quel che era la nostra vecchia democrazia parlamentare, con i suoi sbagli certamente, ma con le sue uniche aperture libertarie, è rimasto in piedi. Quello che faticosamente è stato costruito con il sacrificio di enormi perdite umane nei passati 70 anni, è stato demolito in meno di due anni. Complici la maggioranza dei cittadini di questo paese. Evidentemente alla maggioranza va bene così. D’altra parte il 2 giugno del 1946, la “Repubblica” al referendum che la vedeva contrapposta alla “Monarchia”, vinse per soli 2 milioni di voti su 23 milioni di aventi diritto. Non un grande trionfo anche se ovviamente, all’epoca la vittoria fu celebrata con grandi feste. Resta il fatto però, che questo paese è sempre stato in bilico tra una voglia di libertà, e una pericolosa deriva di destra che ha fatto da scudo in questi ultimi due anni, alle avanzate dittatoriali di u

Il Gioco dell'Oca

Così dopo ormai due anni spesi in una sorta di grottesco Gioco dell’Oca, tutti indistintamente ricchi, poveri, vaccinati o non vaccinati, siamo tornati al punto di partenza. Il Gioco dell’Oca ha origini antiche. Senza andare nella preistoria, possiamo affermare che nella seconda metà del XVI secolo in epoca più moderna, fu Francesco de’ Medici a far dono del “Nuovo gioco dell’Oca” a Filippo, l’allora Re di Spagna. Come tutti i giochi di percorso anche questo, si presta ad una lettura simbolica che rappresenta difficoltà fisiche e morali della vita. L’Oca in sé in epoca rinascimentale, aveva proprietà divinatorie ed era consultata per il Fato (il destino). Gli elementi rappresentati lungo il percorso (fatto a spirale) il ponte, il labirinto, la morte, il pozzo e la prigione, sono nel gioco delle costanti. Il gioco non si presta a inganni e non si lascia ammaliare dai sotterfugi. È basato sulla pura fortuna. Difatti per avanzare o retrocedere si tirano due dadi la cui somma, definisce la