Tempo di ribellione

La dittatura si è instaurata.

Il Führer (Draghi) ormai, comanda con pieni poteri sostenuto da una pletora di Yes Man ignobili viscidi e puzzolenti, che riempiono le stanze di quello che era un Parlamento repubblicano, insudiciandone muri, suppellettili e storia.

Con loro anche media, medici, magistratura e gran parte del popolo. Tutti fiancheggiatori e convinti sostenitori di questo regime. Si perché la Tessere Fascista mascherata con questo prosaico nome ecologico: “Green Pass” altro non è che, come nel ventennio, una tessera discriminatoria. Quindi sarebbe ora che da oggi, chi ha la Tessera Fascista, venga chiamato con il nome adeguato: Fascista.

Eravamo amici, fratelli, vicini, conoscenti. Oggia siamo solo Fascisti da una parte e Reietti, Rifiuti dall’altra. Non c’è più tempo per i sentimentalismi, i ricordi, i “buoni sentimenti”. Coloro che si sono prestati a questa sceneggiata, che sia stato per stupidità, faciloneria, poco acume, poca visione del futuro o chi per obbligo, per sostenere le proprie famiglie, si è ormai schierato definitivamente dalla parte del Regime. Si è schierato con il Führer ed è diventato a tutti gli effetti un Fascista. So che perderò dei “conoscenti” con questo Articolo, ma c’è un momento nella storia, come lo è stato l’8 settembre del ’43, nel quale devi fare una scelta precisa e consapevole. Devi fare una scelta che come tutte le scelte, avrà drammatiche conseguenze future.

Sono stati fatti grandi errori negli ultimi due anni, da parte di tutti quelli che si sono da subito opposti a questa falsa narrazione, a questa subdola instaurazione di una dittatura. Siamo stati “cauti”, abbiamo cercato di restare nella “legalità”, confidando nei Giudici e nella Magistratura. Ci siamo seduti per terra nelle manifestazioni, abbiamo alzato le mani davanti l’avanzare della “Polizia di Regime”. Abbiamo fatto “disobbedienza civile”, abbiamo cercato di spiegare ad amici, fratelli, vicini di casa, conoscenti e familiari, che ci stavano prendendo in giro, che non si sarebbero fermati li, che tutto era una gigantesca scusa per poter arrivare ad instaurare la Dittatura. Abbiamo creduto che sarebbero bastate le poche voci autorevoli, che ci rappresentavano con sporadiche apparizioni sui media. Abbiamo sperato che gli appelli sui vari social, sarebbero serviti a far prendere coscienza alla parte considerevole di popolo, che aveva abboccato al richiamo delle “sirene naziste” che promettevano ritorno alla “normalità”, alla “libertà”, senza pensare alle conseguenze future. Bene oggi possiamo dire che abbiamo fatto grandi errori da subito e che la storia non ci ha insegnato niente. Non c’è disobbedienza civile che ci tirerà fuori da questa situazione. Non ci sono mani alzate davanti alle forze dell’ordine che ci riporteranno alla normalità. Non ci sono piazze o strade piene di manifestanti pacifici che ci ridaranno la libertà. Non ci sono ricorsi, denunce o tribunali, che spazzeranno via questa Dittatura, questo Führer e questa maleodorante casta politica che insozza le aule e i corridoi del nostro Parlamento.

È tempo di ribellione. È tempo di tornare a riprendersi la libertà come nel ’43 i nostri padri, i nostri nonni, tornarono a riprendersi la loro libertà. Libertà che tramandarono a noi tutti, con una Costituzione che è stata definita da storici e giuristi di tutto il mondo, la migliore del pianeta. È tempo di riprenderci la “nostra” Costituzione, è tempo di dare a questi Fascisti, tutti senza distinzione, politici e popolo un segnale forte.

Sono stato ultimamente ad una manifestazione dove ho sentito parlare Ugo Mattei. Persona degna, che porta il peso di un cognome storico. Davanti ad una piazza semideserta, stanca, delusa e persa, ho sentito parlare di CLN, di fondare nuovamente il comitato per la liberazione nazionale. Ho visto i volti delle persone smarrite, incredule. Persone che si aspettavano di essere infiammate dalle parole di un leader che potesse guidarle a compiere fatti concreti. Perché tutti ormai abbiamo capito che non ci sono altre vie per poter riavere le nostre libertà. Invece, si sono ritrovate di nuovo negli stessi errori, nelle stesse inutili strategie che si perseguono da due anni. Non ci sono nuove ricostruzioni senza prima nuove distruzioni. Non illudiamoci che questa maleodorante melma che ha invaso il paese, queste tenebre che lo sovrastano accompagnate da un terrore dilagante, possano sparire così da un momento all’altro. Possano dissolversi con le carte bollate, non entrando più nei bar o nei negozi. Non si pensi che cercando di far ragionare i nostri fratelli, coloro che hanno servito questa dittatura e l’hanno aiutata a crescere, si possa bonificare il paese e tornare alla normale convivenza. Ho amici, conoscenti che si sono vaccinati tre volte e non sentono più ragione. Continuano a parlare di morti, di criminali che non si vaccinano, di situazione disastrosa e fuori controllo. Come se non fossero più loro, come se non avessero più il controllo delle proprie facoltà mentali. Sono rimasto molto colpito da questo cambio di atteggiamento, da persone che ritenevo colte e intelligenti. Le ho sentite trasformate, trasfigurate come in una narrazione da film dell’orrore.

È tempo di ribellione, perché come nell’otto settembre del ’43, non ci sono più parole che possano deviare, cambiare o ribaltare questa situazione. Non ci sono più confronti o dibattiti. Non c’è più tempo per lasciare il tempo che ci resta, in mano a questi dittatori famelici. In diverse parti del mondo, le popolazioni hanno cominciato a ribellarsi. In Romania e in Bulgaria dove si è dato l’assalto al palazzo. Il Brasile di Bolsonaro si è smarcato definitivamente da questa falsa pandemia. Gli stati repubblicani vicini a Trump in America, hanno scelto di non aderire più a questa falsità del Covid e non hanno mai imposto l’obbligo del vaccino. La Russia di Putin è sempre stata sin dall’inizio molto ai margini di questa pandemia. Ha sviluppato un proprio vaccino e non esiste nessun tipo di obbligo. Ad oggi ha vaccinato 74 milioni di persone con una sola dose (Pop. Russa: 146 milioni). Boris Johnson ha dichiarato apertamente che “..il Covid è un’influenza con la quale dobbiamo convivere” e Orban in Ungheria, non ha mai messo nessun tipo di obbligo vaccinale e non esistono attualmente nessun tipo di restrizioni.

Insomma siamo un esempio di modello dittatoriale, anche per quei paesi che abbiamo sempre definito “Dittature”. Siamo nauseabondi e ridicoli allo stesso tempo e assomigliamo sempre di più a quelle caricature del mondo freak sulle quali Barnum speculò inventando il suo Circo.

È tempo di ribellione, perché le nebbie che hanno avvolto questo paese, si dissolveranno soltanto “conquistando una nuova primavera” come già fecero i nostri nonni, i nostri padri. Le generazioni si susseguono, i mali restano e non si riesce mai ad imparare dalla storia oppure, siamo sempre così ottenebrati dal nostro io, dal nostro piccolo mondo, che non riusciamo ad avere visioni così ampie da metterci al riparo dagli eventi. Eventi che da anni erano ormai chiari e anche pubblicamente dichiarati. Eventi che sono stati evocati con migliaia di campanelli d’allarme da scienziati, filosofi, medici, poeti e quant’altri, ma ai quali non si è mai dato ascolto.

Mi dispiace per le brave persone come Mattei, per gli amici che ho ancora o per quelli perduti, ma ormai è tempo di ribellione. Se nessuno di questi ad oggi ha capito la reale portata di quello che sta succedendo e quale sia lo scopo di tutto questo, per loro non c’è più salvezza, ma solo l’inferno di uno dei tanti gironi Danteschi, che trascinerà tutti loro al fondo dell’imbuto inghiottendo corpi, storia, cultura, anni e quant’altro.

Ognuno deve fare la sua parte ed è ora che questo sia ben chiaro nella mente di tutti. Ognuno deve farsi carico delle proprie responsabilità e deve agire ora perché domani sarà ormai tardi. Ma sia chiara una cosa, che questa è una guerra e nelle guerre, ci sono i caduti da ambo le parti. Lo sapeva mio padre e quelli come lui che a 20 anni… un’età che trovo disumana, hanno dovuto scegliere tra andare a bere un bicchiere di vino con gli amici nelle taverne o rincorrere la ragazza dei sogni e, tra imbracciare il fucile e a spese della propria vita, andare sulle montagne e cacciare il nemico fascista che aveva ammorbato il paese proprio come ora questi criminali stanno infettando questo nostro paese.

Non c’è più tempo per le partite di calcio, per i McDonalds, per le piste di sci o per gli aperitivi sui Navigli. Non c’è più tempo per le passeggiate nei parchi o gli amori estivi. Non c’è più tempo per spiegare ai dormienti che verranno vaccinati a vita e che molti di loro faranno una fine terribile. Non c’è più tempo per raccontare la verità.

Quel tempo è scaduto e resta un solo tempo: Tempo di ribellione.

Bruno Marro

https://www.brunomarro.it/

https://brunomarro.blogspot.com/

https://www.databaseitalia.it/writer/bruno_marro/

Commenti

Post popolari in questo blog

World War III

La vita che non c'è

Non c’è niente da fare