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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

La verità negata

La settimana scorsa ho rivisto un film molto bello: La verità negata. Il titolo originale: Denial, rende ancor più l’idea. Vuol dire: Rifiuto. Una storia vera che racconta della vicenda della scrittrice D.Lipstadt, statunitense, nota per i suoi scritti sull’Olocausto e per aver raccontato la verità su questa immane tragedia che ancora oggi pesa su tutta l’umanità, al pari di moltissime altre. La Lipstadt scrisse nel 1993 un libro: Denying the Holocaust in cui accusò David Irving, saggista specializzato in storia militare, di aver diffuso notizie false sullo sterminio nazista degli ebrei, sino ad averlo negato; affermazioni delle quali fu chiamata a rispondere in tribunale dallo stesso Irving venendo poi assolta con formula piena. Dal dopoguerra ad oggi, noi viviamo di verità negate. Da Piazza Fontana a Ustica, dall’Italicus alla strage di Bologna, da Gladio alla P2, la Mafia etc etc, siamo pieni di memoria e ricostruzioni che vivono ancora oggi di verità negate. Anche ogg

Super Mario…

Se stessimo giocando al fortunato videogame della Nintendo, probabilmente avremmo già dovuto ripartire da zero almeno un centinaio di volte nell’ultima settimana. Il suo protagonista sarebbe finito a bagno almeno una dozzina di volte e noi lo avremmo ripristinato spingendo un solo tasto con un unico dito: Reset. Purtroppo non stiamo giocando per niente e il nostro eroe, quello che ci Governa e che tutti abbiamo atteso come il Mosè che ci traghettasse nel nuovo mondo, è riuscito in una settimana a combinare una tale sequela di errori di cui non era stato capace nemmeno Monti. Il nostro Super Mario, in meno di sette giorni, ha riportato l’Italia indietro di almeno 40/50 anni ed è riuscito anche a far storcere il naso a Macron, Merkel, Putin, Erdogan e alla Libia. Direi che non eravamo così odiati dai tempi di Mussolini. Questo signore (Draghi), che si pensava fosse amico di tutti, abbiamo scoperto invece che forse ha più nemici che amici, ed è stato sicuramente bravissimo a farsi ancora

The Italian Simpsons

Da un po’ di tempo a questa parte, mi sembra di vivere in un cartone animato. Ovviamente non da protagonista ma da comparsa, uno di quei caratteri che se al disegnatore gli gira storto, ti fa il naso a piramide, le orecchie a tornado o ti mette su di una sedia a rotelle oppure, extrema ratio, ti elimina dalla serie. Non so come ma mi sembra di stare in una sit com tipo: I Simpsons. Conoscete bene immagino la serie, di Matt Groening e James L. Brook, che fece la sua prima apparizione in Tv nel 1987. Ecco, diciamo che mi sono così immedesimato che ho trasmutato i protagonisti della serie Tv nei protagonisti della nostra politica. Ad esempio, Enrico Letta mi sembra Ned Flanders, il vicino impiccione un po’ spiritato che vive per la fede, dice cose strampalate e finisce per essere beffato e messo al palo sempre. Moe Szyslak, il barista che versa a Homer la birra e che non ne ha mai imbroccata una nella vita, mi ricorda Di Maio. Giorgetti è sicuramente Capitan Mc Allister. Odia tutti, pensa

Passione di Pasqua

Così con buona pace di tutti anche la settimana di Pasqua è passata. L’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo (Gv 1,29-34), si è stancato di fare il suo lavoro e a ben vedere, ne ha tutte le ragioni. Da decenni molti di noi in questo periodo, se lo fanno a fette e lo cucinano con patate o altra verdura a scelta, perché a parole siamo tutti dei fenomeni, ma a conti fatti nella vita reale, non siamo diversi da nessuno di quelli che consideriamo peggiori.   Intanto trasciniamo la nostra insulsa vita anche in queste settimane di passione cristiana, come se ormai fosse la nostra vita. La pubblicità racconta di un mondo che non esiste oppure del mondo che c’era e tutti noi, felici ormai di essere quello che siamo o inconsapevoli ebeti di questa farsa che nemmeno il più illuminato Ionesco sarebbe riuscito a mettere su, ci spariamo nelle vene e nella testa, come nello stomaco per decenni, qualunque cosa che ci faccia sopravvivere. Ora, non sono cattolico ma se lo fossi, mi indignerei a