The Italian Simpsons

Da un po’ di tempo a questa parte, mi sembra di vivere in un cartone animato. Ovviamente non da protagonista ma da comparsa, uno di quei caratteri che se al disegnatore gli gira storto, ti fa il naso a piramide, le orecchie a tornado o ti mette su di una sedia a rotelle oppure, extrema ratio, ti elimina dalla serie. Non so come ma mi sembra di stare in una sit com tipo: I Simpsons.

Conoscete bene immagino la serie, di Matt Groening e James L. Brook, che fece la sua prima apparizione in Tv nel 1987. Ecco, diciamo che mi sono così immedesimato che ho trasmutato i protagonisti della serie Tv nei protagonisti della nostra politica.

Ad esempio, Enrico Letta mi sembra Ned Flanders, il vicino impiccione un po’ spiritato che vive per la fede, dice cose strampalate e finisce per essere beffato e messo al palo sempre. Moe Szyslak, il barista che versa a Homer la birra e che non ne ha mai imbroccata una nella vita, mi ricorda Di Maio. Giorgetti è sicuramente Capitan Mc Allister. Odia tutti, pensa solo a sé e ripete spesso un intercalare, un suono ricorrente: arrr…. Il ministro Speranza è sicuramente Chief Wiggum, l’incompetente poliziotto che, pur di emergere, fa arresti a caso sperando di rimediare una qualche notorietà, salvo poi liberare tutti perché ha preso l’ennesimo granchio.

Ci sono poi tutta una serie di curiosi “consulenti” del governo, che mi ricordano altri personaggi sempre dei Simpsons.

Per esempio, come non pensare che Principal Skinner non sia il Gen. Figliuolo. Preciso, sempre dedito ai regolamenti, dispensatore di rigore e regole, che spesso ovviamente rigira a suo favore. Si potrebbe andare avanti ancora per molto, ma non voglio rovinarvi l’immaginazione. Fate voi ce n’è per tutti. Io mi sono immaginato questi e, giorno dopo giorno, mi sono convinto di essere uno dei tanti abitanti di Springfield, che dipendono sempre dalle bravate di Homer Simpsons. Già… il buon vecchio Homer. Chi non ha pensato almeno una volta nella vita: "Se rinasco voglio essere come Homer". Homer è l’ispettore alla sicurezza della Centrale Nucleare di Springfiel e voi mi chiederete: chi è Homer? Ovvio, non poteva che essere Mario Draghi, e siccome amo spaziare con la fantasia anche oltre i confini nazionali, mi sono immaginato che Marge Simpsons, sua moglie, sia: Ursula Von Der Leyen.

Adesso vi racconto come ho vissuto questa ultima settimana (puntata).

La puntata inizia in modo disastroso, con un flash back che ricorda a tutti che, nella puntata precedente, Anghela Merkel (Patty Bouvier, una delle due sorelle irascibili che odiano profondamente Homer) si incontra in un vertice con Putin (Nelson Muntz quello che mena tutti) e Macron (Crusty il Clown, quello che pensa di essere un grande anchorman e invece naufraga tutte le volte e si perde in un bicchiere d’acqua).

Il flash back riguarda il vertice tra Russia e UE, indetto per discutere della possibile cooperazione sul vaccino Russo (Sputnik V), in funzione dello stato di avanzamento dell'esame del vaccino da parte dell'Agenzia europea del farmaco (AIFA). Mentre erano li, discutono anche della Libia auspicando di poter esercitare con la Russia "tutto il loro peso per promuovere il processo di transizione". Direi un bel vertice importante. Homer però non c’era. Questa cosa mi ha un po’ sorpreso, perché in fondo lui è il protagonista della sit com e in tutte le puntate precedenti, per quanti pasticci abbia fatto, è sempre stato lui a risolvere le questioni.

Mi sono quindi apprestato a guardare questa ultima puntata, già di malumore ma speravo in un evoluzione positiva della situazione. Invece la puntata si apre con Marge Simpsons (Von Der Leyen) che va a trovare Mr Burns (Erdogan) l’avido e malvagio proprietario della Centrale Nucleare di Springfield. Mr.Burns la riceve, ma la fa sedere sul divano invece che sulla sedia. Le sedie sono riservate agli uomini. In più probabilmente perché il disegnatore si era anche lui svegliato male quella mattina, disegna Marge con la mascherina a becco d’anatra e Mr Burns e il suo fido scudiero Smithers senza. Esilarante lo so. Che cosa si siano detti l’una dietro il becco di anatra e l’altro che aveva in testa solo la tipica frase: Smithers slega i cani, non ci è dato a sapere.

La puntata prosegue poi con un colpo di scena straordinario: Homer va a trovare il suo amico Napu Nahasapee (Dabaiba), lo squilibrato commerciante indiano che vende intrugli improbabili e che fa sempre la figura del babbeo. Come al solito Homer fa una serie di gaffe imbarazzanti, ma ribadisce il suo impegno e quello della città, per una serie di collaborazioni molto fumose. Uscendo dalla sala riunioni, Homer esprime la sua felicità con il solito grido: Mitico!

Il finale della puntata, è una serie di soliti colpi di scena tra arresti, rilasci, chiusure per disinfestazione della scuola e del bar di Moe che avendo infranto non ci è dato a sapere quale regola, è stato messo in gattabuia da Chief Wiggum. Insomma speravo in un riscatto, in una presa d’orgoglio dei nostri ma invece… niente. Persino Bart Simpson (Sgarbi) mi delude. Non ha quello spunto iroso delle puntate precedenti, non si inventa uno scherzo furbetto per dileggiare i suoi amici. Insomma niente. C’è solo tempo nel finale per vedere Lisa Simpson, (mia nipote) la geniale figlia di Homer che a Gerusalemme da un PHD su: Immunologia del cancro ai polmoni, tra l’ovazione di tutti passando dalla lingua ebraica all’inglese, come uno spaghetto al pomodoro si infila nella carotide e va diritto allo stomaco senza fare una piega. (Storia vera quella di mia nipote)

La puntata è finita e io mi sento più stanco di prima.

La puntata è finita e io mi sento più stanco di prima. Mi trascino dalla sala all’anticamera, dalla cucina alla stanza, dalla stanza nel bagno e, mentre striscio i miei piedi nudi sul pavimento, mi vengono in mente alcune domande che riguardano la puntata appena vista:

  • Ma che cosa c’è andata a fare Marge da Mr.Burns? Che motivo aveva per infilarsi nella tana del lupo dopo tutti gli improperi che gli ha lanciato contro e con l’alta probabilità che Burns chiedesse a Smithers di slegare i cani?
  • Ma perché Homer è andato a trovare Napu Nahasapee, del quale immagino non solo non gli frega niente, ma con il quale non si può combinare niente di buono? In più in un momento come questo, in cui la serie comincia ad avere qualche cedimento e bisognerebbe rifocalizzare l’attenzione del pubblico scrivendo sceneggiature che esaltino i nostri eroi?

Il telefono squilla e rispondo stancamente: (storia vera)

  • Ciao Bruno, come stai?
  • (Non riconosco la voce ma per educazione rispondo) Bene e tu?
  • Allora che cosa ne vogliamo fare della bici?
  • Mah, non saprei, io la tiro fuori tra un po’ perché fa ancora freddo.
  • No ma io dicevo se me la ripari?
  • La ringrazio per la fiducia ma non saprei da dove cominciare.
  • Ma non sei Bruno quello che ripara le bici?
  • No sono Bruno e ho una bici ma normalmente me la ripara il mio amico Giuliano.
  • Azz… ho sbagliato numero.

Mi attacca il telefono. Guardo fuori dalla finestra.

Mi sdraio sul divano e penso: se rinasco voglio essere come Homer Simpson.

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