Sono sceso negli inferi
Mio padre mi diceva sempre: “ Quando non ci sarò più, non è importante che tu mi venga a trovare per mettere fiori su di una lastra di marmo. L’importante è che tu mi tenga dentro di te e che ogni tanto pensi a me ”. Aveva ragione. A volte non è l’azione che fa la differenza, ma quello che portiamo dentro di noi. Così potendo fare poco dal punto di vista pratico, ho deciso di scendere negli inferi e mettermi dentro, nel profondo della mia anima, quello che tutti o gran parte di noi conosce, ma che tutti o gran parte di noi, non vuole sapere o fa finta di non sapere. Non giudico nessuno perché l’argomento è terribile, molto peggio dell’orrore peggiore che si possa immaginare. Non parlo di pandemie, di covid o di vaccini. Parlo della tratta dei bambini. Le cifre recitano di 8 milioni (si avete letto bene), di bambini che ogni anno scompaiono. Sono oggetto delle peggiori perversioni che possiate immaginare. Vengono stuprati o trattati come schiavi e questi, sono i più fortunati. Molti