Niente paura

Così come predetto tempo fa da molti di noi, in questo paese non “Andrà tutto bene”, ma finirà male anzi… malissimo.

Niente di quel che era la nostra vecchia democrazia parlamentare, con i suoi sbagli certamente, ma con le sue uniche aperture libertarie, è rimasto in piedi. Quello che faticosamente è stato costruito con il sacrificio di enormi perdite umane nei passati 70 anni, è stato demolito in meno di due anni. Complici la maggioranza dei cittadini di questo paese. Evidentemente alla maggioranza va bene così. D’altra parte il 2 giugno del 1946, la “Repubblica” al referendum che la vedeva contrapposta alla “Monarchia”, vinse per soli 2 milioni di voti su 23 milioni di aventi diritto. Non un grande trionfo anche se ovviamente, all’epoca la vittoria fu celebrata con grandi feste.

Resta il fatto però, che questo paese è sempre stato in bilico tra una voglia di libertà, e una pericolosa deriva di destra che ha fatto da scudo in questi ultimi due anni, alle avanzate dittatoriali di un esecutivo che si è impadronito della nostra “Repubblica”.

Sono talmente disgustato che non riesco neanche più a scrivere. Trovo la situazione grottesca e sento che questi “piccoli” dittatori di paese, sostenuti da molta parte del popolo, mi hanno allontanato per sempre da questa nazione. Non fraintendiamoci, non nutro un sentimento di odio verso l’Italia e il suo popolo, ma non mi sento più partecipe di quello che succede in questo paese. Mi sento un estraneo che non riesce più a collocarsi in un punto preciso, che ha perso il senso di appartenenza, che non si riconosce più nelle strade e nelle piazze di questa nostra penisola.

In ogni caso niente paura. Anche se uno degli ultimi colpi di coda di questo regime, che si sta sfaldando giorno dopo giorno è stato abbastanza duro, niente e nessuno potrà farmi paura.

Sento parlare spesso da parte di politici, persone comuni, nelle televisioni, per strada alla radio di: Senso di responsabilità. Sento parlare di Gesto di altruismo per salvare la nazione. Qualcuno addirittura parla di Atto di fede, come se vaccinarsi fosse una religione.

Non sento però nessuno parlare di responsabilità, per aver trascinato un paese nel baratro, per aver stracciato una Repubblica e aver instaurato una Dittatura, per aver agevolato una censura mediatica mai vista neanche durante la guerra mondiale. Non sento parlare di colpe di chi ha permesso, fiancheggiato e favorito questo scempio. Non sento parlare di morale corrotta da parte di chi, senza neanche pensare minimamente alle conseguenze personali e verso l’intera comunità, si è buttato con slancio nel gesto che avrebbe salvato la nazione, che avrebbe fatto tornare tutti alla vita di prima, che ci avrebbe ridato la nostra libertà.

Non ci sarà mai più un ritorno alla vita di prima. Questo ormai dovrebbe essere chiaro nelle menti e negli animi di tutti. Non torneremo al nostro solito lavoro, alle nostre solite relazioni, ai nostri aperitivi gioiosi etc. etc. Mai più ed è bene, che quelli che ancora credono a questa panzana, si riprendano alla svelta, perché più andranno avanti a sognare il nulla, più traumatico sarà il loro risveglio. Non riavremo le amicizie che avevamo, non ritroveremo gli amori perduti, non immagineremo mai più il futuro come lo immaginavamo prima. Questo deve essere chiaro a tutti. Comunque vada a finire, tutto quello che avevamo costruito, amato e difeso non ci sarà mai più.

Immaginare un mondo nuovo non è ovviamente cosa facile. Specie se milioni di persone, si sono cullate per anni nell’idea che tutto era immortale. Che tutto quello che avevano lo avrebbero avuto per sempre, che nessuno avrebbe mai potuto modificare anche solo di una virgola, il percorso che tutti i giorni, regolarmente, affrontavano da anni. Milioni di persone che frequentavano locali, feste, incontri e passeggiate gomito a gomito divertendosi e chiacchierando, cantando e ballando, pensando solo a divertirsi senza curarsi di chi avevamo vicino, di coloro che non conoscevamo. Anzi, il conoscere nuove persone o fare nuove amicizie, era uno dei motivi per cui tutti insieme ci si aggirava per i locali, ci si infilava nelle feste, si auspicavano nuovi incontri nuovi volti, nuove storie.

Immaginare un mondo completamente diverso da questo, sarà difficilissimo, ancor più per coloro che ancora oggi, dopo che l’evidenza si è fatta avanti prepotentemente, continuano a confidare, a credere a sostenere questa finta pandemia rafforzando e celebrando questa dittatura.

Ma niente paura. Niente paura per tutti coloro che con forza, con rabbia, tra disastri economici, perdita di amici, divisioni familiari, lavori perduti e sogni infranti sono arrivati sino a qui. Niente paura per tutti quelli che arrivati a questo punto non torneranno indietro. Niente paura per chi dall’inizio ha lottato contro questo colpo di stato, raccontando una verità diversa che piano piano sta per emergere. Sarà una verità terribile anche per chi ha combattuto e combatte per farla venire a galla. Sarà una verità che svelerà le cose più atroci dell’animo umano, rivelandoci molte delle persone che hanno perpetrato in questi due anni le nefandezze più impensabili. Sarà una verità che ferità e metterà ulteriormente al tappeto questo paese.

Ho letto tempo fa un libro di Khaled Hossein: Il cacciatore di aquiloni. Ricordo una frase del libro che mi aveva colpito molto: È meglio essere feriti dalla verità che consolati dalla menzogna.

Niente paura quindi. Uno degli ultimi articoli che ho scritto, si intitolava: Noi tireremo dritto. Si riferiva al fatto che questo regime, questi dittatori non si fermeranno davanti a niente, non sono interessati a niente altro che al compimento del loro piano. Non vogliono salvare nessuno, non sono appassionati alla salute di nessuno, non sono partecipi dei drammi collettivi, non vengono toccati dalla paura collettiva. Ebbene è ora che anche noi si tiri dritto. È tempo che nessuno si lasci intimorire dagli ultimi colpi di questa “Idra” che ormai mena fendenti sempre più feroci perché sente che la fine è vicina. Noi si che tireremo dritto, perché conosciamo bene la forza della parola “libertà” e non abbiamo paura di gridarla in faccia a questi dittatori e ai loro fiancheggiatori con tutto il fiato che abbiamo.

Saranno tempi molto duri, e come diceva Jacques Brel: “Conosco barche che si dimenticano di partire… hanno paura del mare a furia di invecchiare”.

 

Niente paura.

 

Bruno Marro

 

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