Galli da combattimento
Il gallo, in sé, non è un animale che mi è mai stato particolarmente simpatico. Appartengo a quella generazione che ha ancora avuto la fortuna di avere cugini, nonni e parenti con una cascina in campagna. Insomma contadini che si levavano alle 5 di mattina e andavano nei campi a lavorare. L’aia era piena di animali tra i quali, appunto, il gallo. Il gallo, generalmente unico esemplare della fattoria, si aggirava tronfio e sicuro di sé e ogni tanto intonava il suo canto. Si perché già qui, nel verso che ogni animale emette, si intravedevano distanze e gerarchie di una specie che aveva, o credeva di avere, la supremazia sui suoi simili. La gallina chioccia, il pulcino pigola, le oche starnazzano, il gallo… canta. Ricordo che lo odiavo. Ogni mattina, quando mi capitava di passare qualche giorno dai lontani cugini nelle campagne delle Langhe, questo essere insulso alle 5 di mattina mi svegliava con il suo canto. Zampettava sicuro tra quelle che credeva essere le sue (di propr...