I babbei negazionisti

La scorsa settimana leggo un post che tra le tante cose, parlando di questa situazione, scrive: ...ormai anche i babbei hanno capito che questa è una pandemia inventata...

Non so se si possa dare dei babbei a una gran massa di popolo che ha deciso di fidarsi, ancora oggi, delle decisioni di un esecutivo impreparato, di pseudo virologi che si arrogano il diritto di privarci delle nostre libertà senza avere nessuna voce in capitolo, senza avere nessuna certezza. Non so se babbeo sia il termine ideale, per tutte quelle persone che seguono pedissequamente l’informazione mainstream, che non si fa domande, che non si interroga sugli errori ormai evidenti, sulle discrepanze tra numeri reali e inventati, su continui brogli, bugie, mezze verità e imposizioni fuori dai diritti della nostra Carta Costituzionale. Questi creduloni sono, semplicemente, addormentati, asserviti, stanchi, impauriti, terrorizzati, egoisti, misantropi, delatori, invidiosi e informati a senso unico.

C’è un termine che mi viene in mente per tutti loro: negazionista.

Sì lo so, questo termine è usato per definire tutti gli altri, quelli che credono che ci siano state incurie, mancanze dello stato, errori del governo, dei medici (sì anche loro), che ci hanno privato delle libertà personali. Ma provate per un momento a ribaltare il termine.

Negli ultimi giorni, abbiamo potuto notare come in moltissimi paesi europei si siano moltiplicate le proteste contro le restrizioni, imposte dai vari Governi, per contrastare il Covid. Ieri a Vienna, città che ha ospitato musicisti come Mozart, Strauss e Schubert, per citarne alcuni, migliaia di cittadini sono scesi in strada per riaffermare le proprie libertà e protestare contro questa pandemia, che assume sempre più i contorni di una messa in scena. https://youtu.be/xHiMUGBJBo0 Ho chiamato un caro amico a Vienna, che mi ha confermato come, nelle ultime settimane, la tensione sociale stia salendo in tutta l’Austria e come le manifestazioni di piazza stiano diventando all’ordine del giorno. In Spagna, Olanda e Danimarca, la situazione è la stessa. La tensione sociale cresce, le proteste salgono e la rabbia dei cittadini, spesso, travalica le normali regole della ragione. https://youtu.be/rmewEVzjOJQ Così in Germania e in Cecoslovacchia. In Francia, quasi giornalmente, la gente scende in strada e le proteste sono sempre più forti e cruente. I cugini Francesi, si sa, hanno affrontato una vera rivoluzione verso la fine del 1700 e sono quindi abituati a scendere in piazza, a protestare e a far pagare ai colpevoli le loro malefatte.

Lunedì scorso Report, la trasmissione di RAI 3, ha rilasciato uno sconcertante servizio che mette in luce con tanto di documenti, nomi, cognomi e informazioni dettagliate, su come da noi si siano fatti gravissimi errori nella gestione di questa pandemia. https://www.youtube.com/watch?v=wEYhjZeUB-Y

Ecco, i negazionisti sono quelli che non vedono, non vogliono sentire, non si informano. Sono quelli che, di fronte a queste evidenze, ti dicono che i filmati sono inventati, che Report è una trasmissione piena di fake (hanno anche imparato i termini in inglese), che sanno sicuramente che la loro mascherina, portata con eleganza in auto da soli, o in moto o in casa, li salverà da questa pandemia infinita. Sono sicuri che Conte, Casalino, Arcuri, Speranza e chi più ne ha ne metta, siano lì a pensare, progettare, costruire e disegnare un piano preciso, dettagliato, senza errori o intoppi, che ci guiderà con successo fuori da questa peste del futuro. Non importa che si siano persi ormai i lumi della più normale delle ragioni, che psicologicamente ed economicamente l’Italia sia ormai dentro il baratro. Loro sono sicuri dei diktat del governo, dei DPCM, delle misure suggerite da medici/professori e pseudo virologi che si arrogano il diritto, in televisione, di sentenziare su chiusure metodologie e stili di vita.

Queste persone negano la possibilità che si siano fatti errori, che si siano prese decisioni sbagliate e che non sia tutto vero quello che è stato raccontato. Negano la pluralità dell’informazione. Negano il dubbio, la naturale propensione a farsi domande, a pensare, a discutere, a confrontare le verità. Cambiano marciapiede se ti vedono per strada, stanno in coda fuori dai negozi, in attesa della razione quotidiana, non si parlano per paura che i droplet (hanno imparato anche questo termine) viaggino nell’aria per chilometri, mesi, anni e si infilino tra le pieghe delle mascherine e, raggiunte le tue vie respiratorie, ti conducano presto alla morte. Credono a persone come Galli, che viveva nell’anonimato sino a poco tempo fa e che ora, sentendosi in diritto/dovere di sentenziare sul nostro futuro, non rasserena le persone come un medico dovrebbe fare, o non le mette in guardia con parole e modi tranquillizzanti, ma sentenzia anatemi di morte e di catastrofi dipingendo un futuro di disperazione: Che Dio ce la mandi buona. La terza ondata è alle porte! Ecco, loro ci credono negando la possibilità di un’altra via, di un’altra verità. Sono aggrappati ai loro televisori, chiusi nelle loro case/bunker, non vogliono sentire ragione e si beano di queste notizie. Anzi, spesso ne sono contenti. Crisanti dice: ...le mascherine le porteremo per altri due anni! E loro ne sono contenti. Sentenziano anatemi contro chi non crede più a queste cose, contro chi vorrebbe la verità. Tutti questi sono coloro che a marzo dello scorso anno, dai balconi, cantavano l’Inno d’Italia, che appendevano lenzuola con la scritta: Andrà tutto bene. Sono babbei negazionisti.

Noi, quelli definiti negazionisti dall’inizio, non abbiamo appeso striscioni, non abbiamo cantato l’Inno d’Italia, ma ci siamo preoccupati fortemente per questo paese. Per la deriva autoritaria che si stava instaurando, per il pericolo di un virus che capivamo più complicato di quello che raccontavano. Noi abbiamo subito sollevato dubbi sui metodi, sulle decisioni, sulle strategie prese. Noi abbiamo rispettato i morti che si sono accavallati tutti insieme, chi di tumore, chi di epatite, chi di gravi malattie, chi di incidenti stradali, chi di vecchiaia o Covid e che sono stati privati dell’ultimo saluto dei propri cari. Abbiamo pianto per i morti chiusi nella bare tutti insieme e trasportati in una spettacolare parata con camion militari per sottolineare, con la spettacolarizzazione del dolore, la paura e il terrore che si voleva propagare. Morti che sono stati cremati privando i pochi medici coscienti e dubbiosi di poter indagare, fare le autopsie e comprendere, da subito, che quel protocollo applicato non solo non curava, ma portava alla morte, spesso bruciando i polmoni dei pazienti. Noi siamo quelli che hanno sostenuto e plaudito al Comitato vittime di Bergamo. Comitato che ha presentato quasi trecento denunce alla procura di Bergamo e che conta migliaia di sostenitori, tra chi ha perso amici e parenti. Migliaia di persone che vogliono la verità, su quella spettacolarizzazione da circo e sulle morti dei loro cari.

Noi siamo quelli che hanno preso il Covid, che lo abbiamo superato, chi brillantemente chi meno. Siamo quelli che hanno perso amici, magari affetti da altre gravi patologie (un amico comune con diabete al terzo stadio). Ma non ci siamo fatti intimorire, abbiamo cercato di lottare, di raccontare la verità, di smascherare gli errori, le buffonate, le spettacolarizzazioni, spiegando, discutendo, portando argomenti seri, articoli, filmati, pubblicazioni. Siamo quelli che sanno cosa vuol dire la libertà personale. Sanno quanti sacrifici si siano fatti per conquistarla e sanno che non la vogliono perdere. 

I negazionisti non siamo noi ma sono loro. Noi siamo fieri di quello che siamo. Siamo fieri dei nostri dubbi. Noi siamo quelli che indagano, scrivono, cercano la verità, fanno inchieste, scendono in piazza a protestare per i loro diritti. Non sono i medici di Bergamo che in barba ai diktat di Governo e OMS hanno fatto le prime autopsie, cominciando così ad indagare sul covid e permettendo oggi a tutti di usare protocolli medici che salvano migliaia di vite umane. Non sono coloro che hanno una sola verità, ma tutti quelli che, ogni giorno, cercano le mille verità che si nascondono dietro questa brutta storia, che peserà sulle coscienze di tutti per moltissimi anni.

Ora, ripensando al post iniziale, e considerando tutto quello visto, vissuto e passato in più di un anno, ho cominciato a riflettere sul famoso salto della quaglia che, se dovessero venire fuori verità scomode su questa storia, tutti, proprio tutti i negazionisti veri, si appresteranno a fare. A questo proposito però, vorrei esprimere un desiderio personale, che ovviamente non chiedo di condividere.

Io non sono dell’idea che tutto debba finire come nei migliori film della commedia italiana a tarallucci e vino. Io penso che chi ha dato false informazioni, chi ha fatto errori che hanno portato alla disfatta economica e sociale del paese, debba pagarne il conto. Facciamo dei nomi: i nostri esperti di virus come sono stati definiti: dal Prof. Galli (quello che la terza ondata ci estinguerà tutti) a Crisanti (quello che: la mascherina la porteremo per altri due anni). Dalla Gallotti (quella che se canti uno Jodel in un teatro, puoi infettare migliaia di persone) a Burioni, che ha un conflitto di interessi nelle case farmaceutiche talmente grande da far impallidire quello di Berlusconi. La mitica Ilaria Capua, che ha detto che coloro che pizzicano la R sono responsabili di maggiori infettività e ce ne sarebbero decine, tutti con manie di protagonismo televisivo, tutti corteggiati dai nostri anchorman che fanno a gara per farli parlare in diretta e bearsi delle loro baggianate. Per non parlare dei medici, quelli che inneggiavano all’estinzione di massa, che lavoravano anche 12 ore al giorno negli ospedali invasi... si dicevano proprio invasi da malati di Covid. A questi medici con i loro scafandri come se si dovesse contrastare la Sars, virus mortale pericolosissimo (altro che Covid), vorrei chiedere peraltro dove erano nel 2015 o nel 2017, per raccontare un passato recente, quando le corsie degli ospedali e le terapie intensive erano intasate da barelle con sopra pazienti affetti da una terribile influenza che ha causato migliaia di decessi. Perché non chiedevano chiusure, aiuti o non diffondevano proclami di fine mondo? https://www.epicentro.iss.it/influenza/2015

E non dimentichiamo i nostri ministri, a cominciare da Conte, Speranza, Arcuri e tutta la loro accolita di amichetti. Per non parlare dei vari misteriosi personaggi, come Ranieri Guerra o consulenti come Casalino, che tutti insieme ci hanno intimato, obbligato, costretto e imposto di rinunciare alla nostra vita, ai nostri cari, al nostro lavoro, al nostro futuro e alle nostre libertà così duramente conquistate con milioni di morti sul campo.

Ecco, tutti questi personaggi che sicuramente faranno con eleganza il salto della quaglia, quando e se la verità verrà a galla, dovranno rendere conto al popolo Italiano. Dovranno passare per le Forche Caudine, solo che non ci saranno i Sanniti a deriderli e a cacciarli dalle città privandoli di tutti i loro beni, ma il popolo.

Lo stesso dicasi per tutta quella parte di popolo, dei babbei negazionisti, anestetizzati dalla paura, dall’ignoranza, dalla pigrizia e dal terrore della morte. Complici e veicoli di questa disfatta socio/economico/culturale. Quelli con mascherine e guanti, che non sono più usciti di casa, o che se ti vedono da un lato all’altro della via cambiano strada per non venire in contatto. Quelli che hanno rinunciato alla propria vita e alle loro libertà come se niente fosse, gettandosi dietro le spalle anni di storia, di guerre e di lotte. Quelli che hanno fatto delazione, chiamando la polizia per denunciare tre ragazzini che giocavano a pallone nella via, perché quell’assembramento era un insulto alla propria costrizione dello stare chiuso in casa, blindato, assoluto servitore delle regole imposte.

Ecco sì, farei passare proprio tutti, perché sono stanco di non vedere mai la verità, di constatare come tutti, alla fine, anche i peggiori la sfanghino alla grande o, peggio passino dall’altra parte. Sono stanco di vedere le stesse facce che ieri mi davano del negazionista, oggi abbracciarmi e dirmi: ...visto, avevamo ragione! Che razza di delinquenti! perché tutti proprio tutti anche il popolo o questa gran parte di popolo sono stati complici di questo disastro. Nessuno si tiri indietro. Così a tutti questi babbei negazionisti, politici e virologi improvvisati. Ai genitori, parenti, agli amici, ai medici conniventi, alle forze dell’ordine che: ma noi si eseguiva gli ordini... (lo fecero anche i militari tedeschi con le deportazioni), a tutti quelli che faranno lo strabiliante salto della quaglia, auguro una cosa. Auguro loro che i nostri figli, tutta la nostra gioventù, tutti coloro che sono stati inutilmente annientati da questo disastro, ma che hanno sempre combattuto per far si che la verità venisse rivelata, che gli intrighi e gli inganni di palazzo venissero scoperti, gridino in faccia con forza a questi babbei negazionisti tutti i giorni per il resto della loro vita:

 ...anche se allora vi siete assolti, sarete per sempre coinvolti.

Cit. F.De Andrè 1973

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