La demenza senile precoce

Da un po’ di tempo, la maggior parte di noi è affetta da demenza senile precoce. Non ha importanza l’età anagrafica. Spesso le nuove generazioni nascono già con la demenza senile. E se per noi, i più anziani, c’è almeno una giustificazione anagrafica, per i più giovani la cosa è quanto mai imbarazzante.

 

La demenza senile, non è una vera e propria malattia ma una condizione. Insomma un “mondo a parte”, nel quale probabilmente la persona che ci si ritrova, non ricordando i minuti precedenti, vive anche bene. Questa non malattia diventata precoce, da un po’ di tempo si combina con un'altra micidiale non malattia: la non comprensione.

 

La non comprensione a onor del vero non dipende spesso da noi, ma dall’altrui interlocutore. Faccio un esempio. Se alla Tv durante un’intervista dico: “Domani è lunedì”, la comprensione è chiara a tutti. Ho detto che domani, cioè il giorno che viene dopo oggi è lunedì. Da ciò si evince che oggi è domenica. Bene e sin qui direi nessun problema. Ma se il giorno dopo sempre alla Tv dico: “Non avete capito. Io non ho detto che domani è lunedì, ma ho detto: domani e lunedì…”. Cioè se cogliete la sottigliezza è tutta un’altra cosa. Ora unite questa non comprensione con la demenza, e viene fuori un cocktail micidiale.

 

Essendo io in quell’età in cui si comincia a non ricordare più niente, spesso mi interrogo su che cosa ricordano invece, le persone che sono lontane dalla mia età. Trovo interessante scoprire tra le persone giovani, mio figlio compreso, che per esempio non sappiano che cosa successe a Sigonella nel 1985. Eppure quando io avevo la loro età, ricordavo perfettamente cosa era successo a Portella della Ginestra nel maggio del ’47.

Ma la cosa che trovo più interessante è che anche gli amici dell’età di mezzo, quella che non è più l’età di mio figlio e non è la mia, la maggior parte di loro non sa niente di Larry Silverstein. Eppure all’epoca avevano già 20 anni e quell’evento, le “Torri Gemelle”, deve essergli rimasto bene impresso nella mente.

 

Un caro amico qualche tempo fa, mi ha fatto notare che il problema della demenza senile non è l’età. Asserisce che non è neanche una malattia degenerativa, ma soltanto che la storia viene cancellata giornalmente e quindi non c’è più niente da ricordare. Per quanto riguarda la non comprensione poi, mi ha ricordato che lo sport in voga da tempo ormai si chiama: “ritrattare con stile”. Cioè si dice una cosa, poi se la cosa non va bene, se ne dice un’altra e si confondono le acque alimentando la non comprensione.

Insomma la verità forse, è che se da una parte possiamo dare un po’ di colpa a questa “non malattia”, dall’altra la maggior parte delle persone senza distinzione di età, non ricorda o non vuole ricordare più niente. In più ci mettiamo la confusione di chi ritratta, che dice che non è vero etc. etc. Alla fine la confusione regna.

 

Ma c’è una cosa positiva in tutto questo. Chi è in questo limbo non cognitivo, in questo marasma incomprensibile, vive bene. Sembra strano ma è così.

Non si cura di Salvatore Giuliano, di Kossiga (io continuo a scriverlo con la K), di Obama, le torri, Biden, le guerre, i bambini esplosi, quelli usati per la tratta, i genocidi etc. Non si cura di Netanyahu detto Bibi, di Hamas del Covid, l’europa (volutamente minuscolo) etc. etc. Insomma chi vive in questo suo mondo, non ha problemi. Lo dico perché vivendo io nel mondo parallelo, tutti i giorni mi faccio il sangue amaro. Da quando mi alzo e vado a comprare il latte o il pane, a quando metto benzina nella mia moto. Da quando leggo la stampa italiana ed estera, a quando leggo di documenti segretati, o ritrovati e di tutte le nefandezze che ci hanno fatto quel centinaio di criminali che vuole comandarci e sottometterci da sempre.

 

A questo proposito, per quelli affetti da demenza precoce o vittime della “ritrattazione”, consiglio la lettura di questo articolo preso dal sito di Blondet, che racconta di Benjiamin Freedman e aiuta a comprendere meglio le radici della guerra nella terra di Palestina.

 

https://www.maurizioblondet.it/come-rotschild-creo-israele/

 

Perché anche qui onestamente, la maggior parte di noi dice cose a caso, o riporta ciò che sente in tv, che poi viene puntualmente ritrattato, che poi viene dimenticato causa demenza senile precoce o no che sia.

Per esempio qualche sera fa in una discussione sulla guerra attuale in Palestina, il mio interlocutore alla parola Ashkenaziti mi ha guardato come se fossi un pazzo. Spiegandogli brevemente la divisione in “correnti” e le attuali differenze tra Ashkenaziti e Sefarditi, lui ha candidamente ammesso di non sapere niente. Come lui sono in tanti, ma ovviamente nessuno si esime dal pontificare sulla guerra in medio oriente e su tutto il resto, come se sapesse qualunque cosa dall’inizio, che purtroppo parte da lontano, dai primi del 900.

 

Comunque accademia a parte, la verità è che si sta cancellando la storia passata, la memoria di quello che eravamo e si stanno cancellando tutte le informazioni storiche, per sostituirle con quelle attuali, che però vengono smentite e/o ritrattate a seconda del momento e della situazione.

Si sta indirizzando l’umanità, verso una sorta di pensiero unico costruito per l’occasione, facendo conto anche su un fattore: la maggior parte dell’umanità in questa sorta di limbo demente, si trova bene e non ha nessuna voglia o intenzione, di indagare, informarsi, approfondire gli argomenti. Sembra impossibile ma è così.

 

Facciamo un esempio. Quanti di voi conoscono il nome di Bernard Baruch? Pochi, pochissimi. Eppure Baruch potente finanziere ebreo, fu il consigliere privato di ben sei presidenti americani, da Wilson ad Eisenhower. Baruch e i banchieri americani (quasi tutti ebrei) gestirono dopo la seconda guerra mondiale i fondi del Piano Marshall. In parole povere per avere i fondi del piano, si esigeva la cessione da parte degli stati europei, di sostanziali porzioni di sovranità. Fu così creata la Comunità Europea e noi, ne pagammo il prezzo più alto.

 

Comunque c’è un rimedia alla demenza Senile: studiare. Non essere mai soddisfatti di quello che si sente. Approfondire ogni argomento e non seguire mai per principio, quello che ci viene raccontato dai media. Informarsi su fonti alternative, mettere a confronto le informazioni, pesarle e confrontarle con il nostro senso critico. Con il nostro istinto. Nel limbo che ci hanno creato per dominarci, farci pensare e dire ciò che vogliono, farci agire come vogliono loro, probabilmente si sta bene. Vivere nel mondo parallelo, quello dove ogni giorno combatti per avere la verità, per trovare la verità, probabilmente si fa fatica ma certamente, nessuno ti farà dire o fare quello che vuole lui, per principio o verità indotta.

 

“Ci sono due errori che si possono fare lungo la strada per la verità: non andare fino in fondo e non partire.” (Buddha)

 

Come disse Brancaleone da Norcia, nel famoso film del compianto Mario Monicelli:

 

“Oh, gioveni! Quando vi dico "sequitemi miei pugnaci", dovete sequire et pugnare! Poche fotte! Se no qui stemo a prenderci per le natiche.”

 

Lo so, ho commesso sacrilegio unendo queste due citazioni, ma la realtà è una sola: non ci resta che “pugnare” se vogliamo sconfiggere la demenza senile precoce.

 

Bruno Marro

 

https://brunomarro.com/

 

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