Altroché “al contrario”, siamo un mondo allo sbando

Aveva sicuramente ragione il compianto Guido Ceronetti, quando nel 1999 su “La Stampa” scriveva: “mentre sulle sponde d’Asia e d’Africa, un miliardo o due di famelici non ha dubbi sulla sua prossima destinazione: le coste italiane, faro mondiale di spensieratezza “.

È finita così anzi peggio. Siamo un mondo allo sbando caro Vannacci altroché al contrario. Lei che si scaglia contro il sistema ma che ne è perfettamente integrato. Vaccinato, ligio agli ordini superiori e ora anche sponsorizzatore di “Striscia la notizia”, una delle strisce giornalistiche più banali, qualunquiste e fiancheggiatori del regime che io ricordi.

 

Ma non è l’unico caro generale anzi, ha al seguito una pletora di trapezisti, illusionisti dell’ultima ora, imbonitori di paese che non si sentirà mai solo. Teledipendenti con calcio annesso, seguiamo le gesta dei “vati” de noantri che ogni giorno ci vengono propinati dal potere. E noi andiamo dietro a tutti e consciamente o inconsciamente, li nutriamo con i nostri commenti sui social, positivi o negativi che siano. Per un Dott. Galli che si indigna per essere stato vittima di un “trappolone”, sprechiamo “fiumi di parole” di Sanremiana memoria, non accorgendoci che facciamo il loro/suo gioco.

 

Qualche giorno fa ho ricevuto un sacco di telefonate da amici, conoscenti allarmati per “Ialert”, quella fantasmagorica applicazione che ci avvisa se nei prossimi dieci minuti saremo vittime di un’alluvione o di un terremoto o di chissà quale “Guerra tra i mondi”. Ma è mai possibile che nel bene o nel male, comprendo l’ansia di tutti ormai, si possa cadere preda di queste idiozie ancora oggi dopo tutto quello che abbiamo passato? Ho letto migliaia di discussioni e commenti su questa app che se ignorata da tutti, diventa un inutile app. Se suona premete ok e dimenticatevi di lei. Invece no. Non solo se ne discute, si accusa, si paventano scenari apocalittici, e a giudicare dal numero di persone che hanno diligentemente compilato il questionario richiesto, c’è davvero da credere che è ormai un mondo allo sbando. Così in Toscana scatta il terremoto, ma non l’Ialert.

 

Intanto l’On. Francesca Donato ci avvisa di come la Commissione Covid in Europa, malgrado l’inutilità delle sue conclusioni, abbia all’interno del documento una frase, un piccolo segnale. Si ricorda che sovrano, sulle scelte in Europa è il Parlamento e non la Commissione Europea. Detto fatto. Memori di questo ammonimento, noi riceviamo la Presidente indagata della Commissione Europea, per una straordinaria passerella a Lampedusa, faro suo malgrado, dell’inizio dell’Apocalisse. E nessuno, proprio nessuno, si è organizzato per contestarla, per far sentire la voce del dissenso. Già mi direte voi mica facile. Avete ragione. Qualche tempo fa discutendo con dei ragazzi/e, al mio incitamento a scendere in piazza e contestare, una di loro mi ha detto: “Si ma si rischia l’arresto, e poi non si trova più lavoro”. Come darle torto povera stella, noi che negli anni settanta abbiamo manifestato il nostro dissenso anche molto violentemente, e abbiamo chi più chi meno, pagato tutti il conto di quel periodo.

 

Come possiamo pensare di non dire niente, di fronte a quattro ragazzotti/e che si siedono nelle vie delle città bloccando traffico e servizi d’urgenza? E quando il poliziotto cerca di spiegare che così vengono fermate anche le ambulanze, e di conseguenza colpiti inconsapevoli persone malate, l’attivista di turno risponde “noi abbiamo detto alle ambulanze di cambiare percorso”.

Già, che colpa ne hanno se questi scemi passano dove noi avevamo detto di non passare? In fondo hanno ragione loro a sedersi sugli asfalti di mezza Europa e bloccare il traffico delle città. I discendenti di Greta Thumberg nel nostro paese, si erano già palesati nel popolo delle sardine disperso alla prima mareggiata d’inverno, mentre il loro capo carismatico si candidava alle elezioni.

Tutti fenomeni a parole. Tutti che combattono il sistema, pronti a entrare nel sistema per non sedersi più sugli asfalti delle strade, ma su comode poltrone di velluto.

 

Siamo un mondo allo sbando, che si butta a comprare macchine elettriche, senza pensare a niente, senza avere un solo dubbio. Mentre nelle miniere del Congo migliaia di bambini scavano per recuperare il cobalto, prezioso materiale senza il quale non si potrebbero fabbricare le batterie per le vostre macchine elettriche, voi come si dice a Milano, non fate “gnanca un plissé”.

Milano quello de: “Milan l’è on gran Milan”, che si è lasciato portar via lo scettro da Trento, della città con più auto elettriche. E proprio coloro che sono più vicini alla Germania, si sono lanciati nella folle corsa dell’elettrico scimmiottando i nostri teutonici amici, i quali da gran furboni hanno fatto una clamorosa retromarcia sulla questione, annunciando che non ci sarà nessun obbligo all’auto elettrica e nessuno stop ai motori endotermici dal 2035. Restiamo sempre i migliori.

 

“Sei miliardi di non pensanti” ammoniva allora Ceronetti. Oggi siamo otto miliardi ma la solfa non è cambiata. Come abbiamo fatto a credere a Burioni e pensare che Ceronetti fosse un pazzo disfattista. Come abbiamo potuto credere a Galli, relegando Montagnier al ruolo di “buffone”. Solo un popolo di stolti può arrivare a tanto. Un popolo che ancora oggi a leggere dai social, parla del “terrorismo” che ha abbattuto le Torri Gemelle l’11 settembre del 2001, senza conoscere la storia di Larry Silverstein. Non sa che da allora, i parenti delle vittime degli aerei chiedono al Governo degli Stati Uniti, come mai non è stato ritrovato nessun resto umano tra le macerie dello schianto sul Pentagono e in quello a Shanksville in Pennsylvania. I corpi ritrovati nelle torri non sono mai stati identificati, considerando che nel campo forense ci sono ormai tecniche avanzatissime per risalire dalle ossa al profilo della vittima. Le ossa almeno avrebbero dovuto trovarsi, perché lo scheletro non si riduce in cenere. Dovrebbe bruciare a temperature superiori a mille gradi e nel WTC le temperature massime raggiunte, sono state di 800 gradi centigradi. Insomma crediamo a qualunque cosa ci vogliano far credere senza pensare.

 

In Sudan divampa la guerra civile, in Siria gli americani continuano a bombardare quel che resta di un paese bombardato per anni. Ci sono guerre in Iraq, nell’Etiopia, nello Yemen nella Birmania. Ci sono guerre in Ucraina, in Afghanistan anche se lo abbiamo dimenticato, in Somalia, Monzambico e decine di piccoli conflitti. C’è poi l’eterna guerra anzi, il tentativo di annientare definitivamente da parte di Israele quel che resta della Palestina. Ogni animale, uomo, donna, bambino tutti. Ma noi ci indigniamo e tiriamo diritto, come se fosse fondamentale continuare su questa rotta. Perché siamo tutti coinvolti, tutti sullo stesso pianeta che ruota intorno al sole. Sapete come viene definito il movimento di rotazione della terra? “Moto di rivoluzione”. Paradosso straordinario, per un mondo che sta implodendo su sé stesso, nelle mani di pochi criminali che ne pilotano i destini.

 

E mentre la Von Der Leyen, tornata in patria dopo la vacanza a Lampedusa annuncia felice il nuovo pacchetto di aiuti all’Estonia, paese che ha deciso guarda caso di supportare Zelensky, il premier Polacco annuncia che: ”Non permetteremo che la Polonia venga distrutta per salvare l’Ucraina”. Il tutto mentre il ministro della difesa britannico Grant Shapps, dichiara candidamente che l’UK potrebbe aver fornito alle forze armate ucraine, veicoli blindati e carro armati i cui scafi contengono amianto.

https://www.thetimes.co.uk/article/british-army-tanks-asbestos-ministry-defence-2023-xbv2gpwrc

 

Insomma se tanto devi morire una cosa vale l’altra, basta che non usiate durante il conflitto contro la Russia, sul territorio Russo, armi americane. Lo ha dichiarato il capo dello stato maggiore del Pentagono Mark Milley al comandante in capo delle forze armate Ucraine Valery Zaluzhny. Cioè potete sparare in Ucraina quello che volete, ma sul territorio russo non azzardatevi a usare le nostre armi.

https://www.reuters.com/world/europe/ukraine-shouldnt-use-us-arms-inside-russia-us-general-says-2023-05-25/

Tutte cose che noi popolo, e quando dico noi intendo popolo d’Europa, leggiamo ma alle quali non diamo peso. Vale per tutti i paesi in Europa, Germania in testa.

 

Leggo una notizia dell’ultima ora. L’arcivescovo della città di Milano, città che mi è stata cara per moltissimi anni della mia vita, Mario Delpini, dice che “sull’attrazione sessuale non c’è da perdersi in sottigliezze: l’attrazione ha diverse sfumature”. Siamo solo all’antipasto del Sinodo di ottobre, ma la chiesa comincia a scrollarsi di dosso migliaia di anni di abusi sessuali, delitti, traffici e chi più ne ha più ne metta. In fondo oggi basta chiedere scusa e tutto torna alla normalità. Come nella Traviata di Verdi, quando Alfredo getta in faccia a Violetta del denaro mostrando tutto il suo feroce disprezzo per una prostituta e dichiarando: “Questa donna pagata io l’ho” e chiudendo così il capitolo su ogni possibile conseguenza. D’altronde “Traviata” vuol dire volgersi al male, corrompersi moralmente e Violetta, la Traviata, paga il suo fio nell’ultimo atto morendo (Grand Dio, morir si giovane).

 

L’importante è che non ci tolgano il calcio e quelle quattro distrazioni da tapini che accompagnano le nostre vite. Nel 1975, Edoardo Bennato parlando di Nerone ci cantava:

 

“Però in fondo ci sapeva fare
E per distrarli dalle cose serie
Ogni domenica li mandava in ferie
Tutti allo stadio a farli divertire

Meno male che adesso non c'è Nerone, no no no
Meno male che adesso non c'è Nerone, no no no”

 

 

Altroché al contrario, siamo un mondo allo sbando

 

Bruno Marro

 

https://brunomarro.it/

 

https://newsacademy.it/?s=bruno+marro

 

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