Quale allegria

Così tra spintoni, insulti, elemosine, una vita di routine, ricchi, poveri, grandi, anziani e piccini, siamo arrivati alle vacanze. Mare, montagna, viaggi all’estero che costa meno, Sardegna, Sicilia o quel che capita, basta che si vada in vacanza. Senza un piano futuro, senza una lira in tasca, ma con allegria, perché quella non deve mai mancare.

 

Non manca nelle cene e nelle feste faraoniche dei ricconi, che se ne fottono di insetti, green e futuro del pianeta. Sbranano montoni interi alla brace, divorano tonnellate di gamberi e tracannano fiumi di vini costosi sui loro panfili dorati, nelle loro ville impenetrabili, nei loro club esclusivi. Feste e cene, con donne, bambine, bambini e ragazzi, pronte/i a tutto, o costretti a tutto.

Sono inattaccabili, sono irraggiungibili, e anche semmai un giorno dovessero essere raggiunti da uno sprovveduto giudice, o da uno spudorato magistrato, verranno comunque assolti da qualunque tipo di reato o, se condannati, continueranno tranquillamente a fare la loro vita senza che questa, ne subisca alcuno scossone. Quelli condannati, sono i sacrificabili, le figure di quinto o settimo piano, facilmente rimpiazzabili e ricattabili.

 

A noi restano le multe per divieto di sosta, le rate delle tasse arretrate da pagare, le rate per la nuova tv a 1.500 pollici (più grande è meglio è), l’abbonamento a Sky, Netflix e cose simili. Restano queste vacanze, in fondo un po’ da sfigati, che però basta che vai in un posto “cool” e già tutto cambia, si tinge di colori e profumi e ti sembra per un attimo, di appartenere al mondo elitario. Ma è solo un attimo. Il nostro fine al quale ormai ci siamo uniformati, resta raccattare quel che c’è a qualunque costo e in qualunque modo. Fare quattro soldi per sopravvivere, e ravanare nei rifiuti per recuperare qualche costina di maiale gettata via, o qualche fetta di torta buttata in strada.

 

Qualunque cosa per sentirsi anche noi, parte di quella “Elite” che spadroneggia e impera. In fondo come ha detto un rinomato criminale a piede libero, che ha sconquassato questo già sgangherato paese, per poi scappare senza essere fermato: “C’è un Elite che siamo noi, e poi c’è il popolo che anela ad essere l’Elite, ma che non arriverà mai ad esserlo”. Rassegniamoci, perché come cantava un visionario, dobbiamo continuare questa farsa: “..facendo finta che la gara sia arrivare in salute al gran finale” (L.Dalla – Quale allegria 1992).

Intanto restare in salute per molti di noi, è già un bel traguardo.

 

Comunque dicevo, anche noi si va in vacanza. Svacco totale, risate obbligatorie, serate a gonfiarsi il fegato, lunghe passeggiate per sentirsi parte della natura che sino al giorno prima abbiamo schifato alla grande e poi feste, festini, balli, canzonette, ricchi premi e cotillon. Il tutto ovviamente in modo più dimesso, un po’ più da “pòr fioeu”, che racchiude nei gesti e nella sfrenata allegria, la tristezza di un popolo che “abbasta che ciè la salute” per tirare avanti. Del resto onestamente, chissenefrega del vicino che sta poco bene, che non va in vacanza, che non può permettersi l’auto nuova. Basta che io me la cavo.

 

Come siamo passati da “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” a: A uccidermi no, non sarà una stronza, ehi.. Pusher sul mio iPhone, Pute sul mio iPad” (Sfera Ebbasta) lo sa solo iddio, ammesso che ci sia e che abbia voglia di darci una risposta.

In ogni caso allegria ragazzi, lo diceva già il buon vecchio Mike Buongiorno e noi con allegria, ci siamo bevuti le domeniche dell’Austerity, la Milano da bere, Kossiga con la K, le televisioni che ci propinavano “Saridon” contro il mal di testa, “Chi vespa non mangia le mele”, “Doce and Gabana” (rigorosamente con una sola b) e il mitico culo di: “Chi mi ama mi segua”. E sempre con allegria, e con un po’ di malizia, lo abbiamo seguito quel culo, e con lui tutte le idiozie che si sono accumulate come spazzatura nei nostri cervelli, facendoci arrivare “confusi ma felici” ai giorni nostri.

Solo che il culo ha fatto carriera, e noi siamo rimasti al palo come allora.

 

Certo oggi essere allegri in effetti è più complicato. Se ai miei tempi bastava un “Cornetto Algida”, oggi serve molto di più. Una nuova auto elettrica, una vacanza a “Little Saint James” (l’isola di Epstein), un Apericena sulla Sky Terrace.. insomma altro che “Coppa del nonno” e “Potere agli studenti”. Oggi i nonni (quelli fortunati), sono tutti nelle RSA e gli studenti a malapena conoscono la differenza tra il raglio di un asino e il barrito di un elefante. In compenso sanno tutto sugli “influencer” del momento e non si perderebbero per niente al mondo una lezione di J-Ax all’università.

 

Vi ricordate lo slogan: “Amica Chips.. la patata tira” del buon vecchio Rocco Siffredi? Direi che molte “furbone” dei nostri tempi, hanno preso alla lettera quella pubblicità, o almeno il suo concetto più profondo, e dalle serate “eleganti” nella villa del Berlusca nazionale al parlamento, per molte di loro il passo è stato brevissimo: “una nottata di salute”. In fondo come dice Balasso, “Il più grande mistero dell’universo resta la figa”. Così. Siamo passati dalle soubrette degli anni ‘60, alle “olgettine” degli anni ‘90 per arrivare alle streghe degli anni ‘2000 come Ghislaine Maxwell. Tutto sotto gli occhi di tutti, che sapevano tutto e che si raccontavano tutto. Tutto sempre con grande allegria, perché: “Cosa possiamo farci noi”? Come possiamo noi comuni mortali, quelli che anelano a diventare Elite ma non lo diventeranno mai, opporci a tutto questo? Già come si può fare? Come possono milioni di persone, combattere poche centinaia di migliaia di criminali che ci soverchiano e ci comandano? Domanda senza risposta.

 

Mentre milioni di orde fameliche si affacciano alle nostre coste, cacciati dai loro paesi in guerra, in pace, in armonia, in dittatura etc etc, il mondo si affaccia alla nuova cultura transgender e tutti, o quasi, ne siamo felicemente colpiti. Guardiamo queste migliaia di persone colorate riempire le nostre città con canti e balletti a dir poco terribili nella loro forma artistica, sgambettare nudi e felici nelle strade cittadine, mentre la gente che guarda, non comprende, si allontana e al massimo borbotta qualche cosa. Il mondo, che sia LGBT, Green, Consapevole o Resiliente, rotola felicemente verso una nuova deriva, non comprendendo che a rotolare come sfera, su di una sfera, per quanto grande questa sia, prima o poi ti ritroverai a rotolare nello stesso emisfero, nello stesso quadrante, lungo lo stesso equatore, attraverso lo stesso parallelo, lo stesso mare, le stesse montagne e così via.

 

Beati i giovani, che non hanno avuto bisogno di leggere Lorenzo de’ Medici per comprendere il vero significato de: ”Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza”. Così mentre noi si passava le giornate in strada e nei cortili, a giocare a birille o figurine, o al più educativo “dottore” tra maschi e femmine, loro si sfondano di risate e allegria alla Play, con i video di Tik Tok e le signorine che sculettano su Only Fans, rigorosamente sdraiati sui divani di casa: “Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia”. E noi? Genitori nostro malgrado? Niente, li aiutiamo in questo momento difficile, li assecondiamo in questa situazione complicata, siamo al loro fianco se prendono un brutto voto a scuola, li finanziamo, foraggiamo, incoraggiamo e forse.. non li comprendiamo per niente. Siamo in transizione anche noi e così di transizione in transizione, indotta e decisa sopra le nostre povere testoline, ci siamo ritrovati in vacanza. Sempre più poveri o comunque, sempre meno ricchi. Senza una certezza, un futuro, un cielo sereno che non sia pieno di strisce bianche qualunque cosa siano, senza più neanche la voglia di lottare, leggere, informarsi, sperare.

 

Guardo fuori e il secondo temporale nel giro di una settimana, ha definitivamente demolito la teoria del surriscaldamento globale del pianeta professata da molti, che ovviamente, non solo conoscono l’evoluzione geologica del pianeta dall’Eoarcheano al Cenozoico, ma sono anche in grado di sciorinarti una strampalata teoria sul Bosone di Higgs, perché “l’ha spiegato ieri sera la tv”. Intanto la benzina ormai è vicino ai 2 euro al litro, il pane almeno a Milano, costa intorno ai 5 euro al kilo, ma va tutto bene con grande allegria. Basta che c’è la vacanza.

 

Affacciato al balcone di casa, guardo la poca vita di città che scorre sotto i miei occhi. Gente che cammina con il capo chino, trasporta borse della spesa, qualcuno corre sui marciapiedi per tenersi in forma... e mi viene in mente una frase di Sandro Pertini: Nella vita a volte è necessario saper lottare, non solo senza paura, ma anche senza speranza”.

 

Ce davvero da chiedersi: quale allegria.

 

Bruno Marro

 

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