Mauro Rango: l’io individuale

Sono stato alla convention di IppocrateOrg.

 

Il “nuovo mondo” parte anche da qui, dal “Dominio di Bagnoli a Padova”, un complesso “agricolo” con 1000 anni di storia.

 

Mauro Rango fondatore dell’associazione IppocrateOrg, apre la convention piena di operatori sanitari e di popolo "consapevole", con una frase che fa scrivere su di un grande schermo alle sue spalle: “Ripristinare il primato del reale sulla finzione”. Come e perché si sia arrivati a questa frase e perché si debba ripartire da qui, lo spiega ad una platea attenta e timida all’inizio, ma che lo congeda alla fine con una standing ovations.

 

Oltre un’ora di discorso dove Rango alla fine, ne esce più come un guru che come un imprenditore illuminato che ha costruito una reale alternativa alla medicina pro-covid. 

Rango mi ha ricordato un po’ Steve Jobs. Sale solo sul palco, con la platea al buio e un riflettore che lo illumina al centro. Di Steve Jobs, Mauro Rango ha il fisico e gli occhialini. Veste di bianco e non di nero e questo, segna sicuramente un punto a suo sfavore. Jobs vestiva di nero e di comunicazione se ne intendeva veramente. Ma Rango non gli è da meno con la forza delle parole. Scontate per molti, forse anche al confine della prevedibilità, ma per la grande maggioranza del popolo, almeno quello di Ippocrate, funzionano. Sono accattivanti, ammalianti e smuovono le coscienze delle persone.

 

Parla di una nuova civiltà. Ma con quale cultura? Rango cita Gesù, Gandhi e Kennedy. Ci ricorda come le civiltà si reggano sulla menzogna e la paura. Soprattutto, “..scaricano i loro problemi sul popolo”, o almeno su una grande fetta di popolo. Le civiltà sono “il potere” che di mestiere, spadroneggia e comanda. “Per stare meglio, abbiamo usurpato e fatto sparire interi popoli”. Ricorda l’Amazzonia, gli Indiani d’America, parla delle guerre e di Ucraina.

 

Insomma, un lungo percorso che ha più del messaggio spirituale che di quello imprenditoriale. Un viaggio all’interno della nostra anima. In effetti di “spirito” si parla e di come noi, “l’io”, cioè l’individuo, debba fare un salto in avanti ulteriore e riconoscere, che solo “noi”, (io) possiamo e dobbiamo fare qualcosa per noi stessi. “L’io” individuale, non vuol dire non appartenere ad una collettività, ma appartenere ad una nuova collettività, integrata in una nuova civiltà. Si deve partire secondo Rango, da un “Io” diverso, nuovo, non legato ai vecchi schemi, non legato a questo “vecchio” mondo.

 

Il mondo di Rango e dei “proseliti” di IppocrateOrg, riparte dal vecchio motto Shakespeariano:” Essere o non essere.. questo è il problema “. Vogliamo e sappiamo Essere “diversi” o non sappiamo e non vogliamo Essere altro che quello che siamo? Certo la “nuova civiltà “, dovrà costruire un “condominio” su nuove basi, nuove prospettive e una nuova visione di futuro. La “ricostruzione”, parte da un piano economico non più basato sul profitto per generare altro profitto, ma dallo scambio etico e progetti senza scopo di lucro, con retribuzioni che tornino a dare dignità all’individuo e il reinvestimento delle eccedenze, come ricostruzione di un futuro consapevole. L’essere umano al centro della ripartenza. 

 

La nostra civiltà si basa sulla menzogna e sull’inconsapevolezza. Le connessioni con le persone, sono quasi sempre false o tendono ad un “profitto”, a un giovamento economico o ad uno scambio che ci sia “utile” in futuro. Rango ci dice che dobbiamo “restare collegati” con la nostra natura profonda. L’io collettivo un tempo, serviva a mantenere viva la civiltà. Oggi contribuisce a distruggere la civiltà. Questo grazie al grande potere che hanno in mano i pochi potenti della terra. Manipolano la finanza, i mass media, l’industria e il nostro futuro. “Non avrai nulla e sarai felice”, mentre L’élite avrà in mano il “potere”. Il potere di decidere del nostro presente e del nostro futuro. Manipolano le informazioni e addormentano la nostra anima. Ci dirigono con i loro prodotti, il loro stile di vita il loro modo di vivere. Ci scrivono la storia e i libri che leggiamo, sovrintendono alle nostre scelte.

 

Ma molti di noi si stanno ribellando, stanno costruendo un nuovo modo di vivere, una nuova consapevolezza di futuro, che faccia a meno dei modi e dei prodotti di questo mondo e di questa cultura. Per questo l’élite di potere, ha creato il “Metaverso”, ovvero l’impadronimento dell’io individuale. La dipendenza da un sogno creato a tavolino dal potere. La distruzione della creatività.

“Le cose sono peggiori e peggioreranno” ma il “potere” non può nulla contro l’io individuale. La ripartenza di Rango, è un futuro dove ognuno di noi è al centro di sé stesso, inserito in una collettività che progetta, produce, si sostiene, si aiuta collabora ed è solidale.

 

Mauro Rango e IppocrateOrg per costruire questo "nuovo mondo", propongono una nuova rivoluzionaria visione, che ha al centro l’io consapevole: l’eco sistema di “Origini”, (https://www.origini.life/)

“Un ecosistema rigoglioso, per il benessere consapevole”.

 

Mi fermo qua perché il “racconto” di Mario Rango, è un cammino lungo che ognuno di noi dovrà intraprendere. Questo mondo così com’è, non funziona più e prima o poi bisognerà prenderne atto. Cosa stia diventando IppocrateOrg, lo scopriremo nel tempo. Forse un nuovo “Oskar Schindler”, una nuova frontiera della creatività o il nuovo “messia”. Ma qualunque cosa diventerà, partirà dal riscatto del nostro “io individuale”

 

Certo gli interrogativi restano molti, ma come diceva Jodorowsky:

”Il primo passo non ti porterà dove vuoi andare, ma ti porta via da dove sei.”

 

Bruno Marro

 

http://brunomarro.it/

 

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