I viaggi della “Speranza”

Il nostro mirabolante ministro Speranza, ne ha pensata un’altra. Si sa, i geni non riescono a stare fermi. Ho lavorato molto tempo con Edoardo Bennato lui si genio vero e, lo amavo definire un “essere ansioso che si placa solo facendo dischi e concerti”.

 

Di conseguenza anche Speranza non riesce a stare fermo e, deve produrre. Una nuova ordinanza, un nuovo decreto, o sparare una qualsiasi balla.

 

Il nostro ministro vorrei ricordare che si è sposato in Israele lui, cittadino italiano, con rito ebraico. Questo già dovrebbe farvi venire in mente qualche domanda.

 

Ma torniamo al tema dell’Articolo: che cosa si è inventato oggi il sorprendente Speranza? Si è prodotto in un’ordinanza, che riguarda la “Sperimentazione di corridoi Covid Free per i viaggi”. La parola “sperimentazione” è inserita nel testo dell’ordinanza, così da chiarire subito i dubbi di molti. 

 

https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2021&codLeg=82998&parte=1%20&serie=null

 

Questa sperimentazione riguarda quindi i viaggi, con le relative norme di salvaguardia, che noi potremo fare verso certi paesi senza più aver paura del Covid. Bene allora, vediamoli questi paesi. Il primo in lista immagino in ordine alfabetico, è Aruba. No non il provider, ma la nazione dei paesi bassi. Abitanti intorno a 110/115 mila. Qualche tempo fa, il Sole 24ore che sappiamo essere un giornale arguto, menzionava in un articolo: “Aruba, l’isola che seduce”. Fa già ridere così ma nell’articolo, si menzionavano anche quei 2/3 ristorantini nei quali, senza l’amato Greenpass, si può mangiare e gustare le tipiche specialità della zona. Gli abitanti si chiamano “Arubiani” e qui, Gene Roddenberry, si è sicuramente ispirato a loro, per dare il nome agli acerrimi nemici del Capitano Kirk e del suo braccio destro Spok: i Romulani.

 

Appurato quindi che siamo tutti ansiosi di andare ad Aruba, le altre località che fanno parte di questo “esperimento” sono: Maldive, Mauritius, Seyscelles, Repubblica Dominicana ed Egitto (Limitatamente alle zone turistiche di Sharm El Sheik e Marsa Alam).

 

Immagino che siate tutti sbalorditi, anche coloro che questa estate e, sono stati in molti, sono scappati in almeno una di queste mete turistiche a parte Aruba. Ho amici che senza Greenpass e, senza nessuna limitazione fuori da questo paese a forma di scarpa, hanno passato le vacanze in almeno uno di questi posti, lasciandosi alle spalle tutto lo strazio e la follia che questo Governo e noi complici, ci propina da quasi due anni. Si perché fuori da questo stivale con tacco, non c’è praticamente niente. Il Greepass come lo abbiamo noi, è un obbligo che non esiste in nessun posto, a parte come già detto in un mio articolo precedente, nella Micronesia, l’Indonesia e il Turkmenistan.

 

Ora non pago di averci segnalato mete di straordinaria innovazione (Aruba) e, averci messo al corrente che questa è una “sperimentazione”, lo stupefacente Speranza, ci detta ovviamente anche le regole per far parte di questa sperimentazione. Cito testualmente:

 

2. I soggetti di cui al comma 1, in partenza dal territorio nazionale, sono, altresì, tenuti a presentare al vettore all’atto dell’imbarco e a chiunque è deputato a effettuare controlli, la certificazione di essersi sottoposti, nelle quarantotto ore precedenti alla partenza, a un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo tampone con risultato negativo, nonché a sottoporsi, se la permanenza presso lo stato estero è pari o superiore a sette giorni, a ulteriore test molecolare o antigenico da effettuarsi nel corso del periodo di soggiorno.

 

Bene, immagino che ora, vi sentiate molto più tranquilli e sicuri. Certo c’è nell’aria un fastidioso “cetriolo” che si aggira nei paraggi, ma in fondo, come per le reazioni avverse dopo il vaccino, che “dipendono da qualunque cosa” ma mai dal vaccino stesso, possiamo tranquillamente fregarcene.

 

In compenso per tranquillizzarvi del tutto, al rientro potrete tranquillamente fregarvene di tamponi e/o Greenpass. Nessuno vi chiederà niente.

 

Premesso che io e milioni di persone come me, viaggiano in continuazione fuori da questo “lazzareto” che è l’Italia senza test, Greenpass o misure precauzionali come le abbiamo noi, vi lascerei facendovi leggere quello che invece dice e consiglia il sito della salute Egiziana a proposito di viaggi e turismo nel loro paese. Capisco che non avendo neanche mai letto il “Consenso informato” quando ci si è vaccinati, la lettura di questo documento ufficiale può essere fastidiosa, ma se facciamo uno sforzo, scopriremo degli interessanti risvolti.

 

Innanzi tutto, il Ministero si preoccupa di mettervi in guardia da Epatite A,B,C che sono frequenti nel paese e, sono altamente pericolose (altro che Covid), poi vi informano che:

 

Generalmente, nelle zone turistiche e nelle maggiori città del Paese (Sharm El Sheik, Hurgada, Luxor, Cairo, ecc.) le Autorità locali e nazionali realizzano un buon controllo dei vettori e degli animali portatori di patologie (zanzare, ratti, bovini, cammelli ecc.)”.

 

Bene ora si che siamo più tranquilli. Il Ministero poi, passa ad analizzare la questione Covid e vi ricorda che:

 

“Tutti i viaggiatori che intendono recarsi in Egitto sono tenuti a compilare un modulo specifico, "Traveler Declaration Form", e munirsi di un certificato di test PCR negativo (secondo le specifiche illustrate nell'Avviso in evidenza) effettuato non oltre 72 ore prima dell'arrivo in Egitto. I viaggiatori in possesso di un certificato di vaccinazione  da Covid-19 sono esentati dall'obbligo di presentare il certificato di PCR negativo qualora il certificato sia rilasciato da un laboratorio accreditato nel Paese dove è stato effettuato il vaccino, che contenga un codice a barre e non contenga abrasioni o cancellazioni. E' inoltre necessario che siano passati 14 giorni dalla seconda dose di Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Sinopharm, Sinovac, Sputnik e siano passati 14 giorni dall'unica dose di Johnson & Johnson.
Prima della partenza è inoltre consigliabile dotarsi di assicurazione viaggi (che preveda anche le spese di rimpatrio), anche in considerazione del fatto che le cure private possono risultare molto costose.
Nonostante le misure adottate e le raccomandazioni delle autorità locali, le misure di distanziamento e prevenzione, come l'uso di mascherine e gel igienizzanti, sono largamente disattese a livello di massa, benché continuino ad essere osservate dallo staff delle principali strutture ricettive, sia nella capitale che nelle maggiori località turistiche del Paese.
Si raccomanda pertanto a coloro che intendono recarsi nel Paese di adottare la massima cautela, evitando i luoghi maggiormente frequentati, i mezzi pubblici e gli ascensori (soprattutto se piccoli e privi di misure atte ad assicurare una capienza limitata di persone), facendo attenzione a rispettare il distanziamento e dotandosi di dispositivi di protezione individuale, in particolare indossando costantemente una mascherina, preferibilmente del tipo ffp2”.

 

Delle due l’una, o noi non siamo un “paese accreditato” oppure il ministro Speranza, non ha la più pallida idea di quello che succede fuori da Montecitorio.

 

In ogni caso non disperate popolo di Vaccinati e Non, viaggiare si può. Fatevi un qualunque Fast Test prima di partire e per il resto, vedete voi a seconda del paese dove andrete.

 

Certo ci sono paesi che non ci vogliono, come Stati Uniti e Russia ad esempio. Sapete perché? Perché siamo per tutta la galassia un paese di appestati, che ha lo Stato di Emergenza e di conseguenza, un paese a rischio.

 

Siamo un popolo in fase di estinzione e forse, meglio così. Abbiamo paura persino della nostra ombra mentre fuori da questa “scarpa”, il mondo cammina, va avanti, respira e vive.

 

"Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, è perché non osiamo che sono difficili".
(Seneca)

 

Buon viaggio a tutti

 

Bruno Marro

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