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Chi si addormenta.. gode

Qualche giorno fa i principali quotidiani nazionali titolavano garruli che in Ucraina Zelensky, l’astuto burattino (miliardario con i nostri soldi) di USA e UK, annunciava una svolta epocale: “Siamo pronti a trattare per la pace…” Già come no.. Per i milioni di italiani addormentati che ancora credono a queste baggianate, deve essere stato un giorno pieno di entusiasmo. Un po’ come quando sono arrivati i vaccini contro il covid. Lo stesso entusiasmo che adesso alla luce di morti e gravi reazioni avverse è un po’ meno evidente, ma qualche milione di fessi che ancora ci credono ci sono.   Così cari addormentati, avete applaudito il “puppet” in tenuta militare che per ben due anni e mezzo si è aggirato nelle corti di mezza europa chiedendo armi e soldi a tutti per sconfiggere quel cattivone di Putin. Mi sono sempre chiesto se Ahamed Yassin capo di Hamas, avrebbe ottenuto da voi lo stesso credito di Zelensky, girando in kefiyah le capitali di mezzo mondo, chiedendo soldi e arma...

Il futuro dell’umanità

Il futuro dell’umanità sarà degli uomini liberi. Sarà delle persone che si renderanno conto di avere una propria sovranità personale. Persone che rispetteranno la sovranità dell’essere umano. Non ci saranno burocrazie che governeranno le persone. Non ci saranno persone che governeranno in modo dittatoriale gli abitanti della terra. Non ci saranno palazzi inaccessibili che si ergeranno a simboli nelle città.   Spariranno le sigle corrotte di organizzazioni che hanno ingannato i popoli della terra con le loro azioni, manipolando la mente delle persone per portarli dalla loro parte. Sparirà l’ONU, il Club di Roma, Greenpeace il WWF o l’UNICEF. Centinaia, migliaia di sigle e associazioni; strumenti nelle mani dei potenti che ci raccontano di salvare i popoli e il pianeta, ma che in realtà lavorano per il potere.   La gente o la maggior parte della gente, non sa cosa sia esattamente la vita. Ci svegliamo la mattina, facciamo colazione, andiamo al lavoro per otto/dieci ore...

È morto il Re! Viva il Re!

     Avrei voluto esimermi, ma ho letto così tanti commenti e visto così tante persone appassionate a questa lotta per le elezioni americane, che mi sono ripromesso di scrivere due righe di commento. Comincerei dai molti pareri entusiasti che recitano l'avvento di un "nuovo mondo", una "nuova era" un duro colpo per il "Deep State". Mentre dalla parte avversa si parla di sventura, di fine della democrazia, di disgrazia per l'umanità di un inizio di un'epoca oscura. Io preferisco aspettare e vedere quello che succede. Perché per ora l'unica cosa certa è che Trump ha vinto e la Harris ha perso. Cosa non da poco. Tutto il resto è avvolto nelle nebbie. Ma sappiamo che le nebbie del mattino quando si diradano, sono capaci di rivelare splendide giornate di sole, o fredde e lunghe giornate buie con pioggie insistenti. Staremo a vedere. Per ora partirei da una serie di considerazioni. La prima è che nessuno dei due candidati, durante l...

Doce and Gabana

       “Sono gay, non posso avere un figlio. Credo che non si possa avere tutto dalla vita, se non c’è vuol dire che non ci deve essere. È anche bello privarsi di qualcosa. La vita ha un suo percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate. E una di queste è la famiglia” Sono stato a vedere la mostra di Dolce & Gabbana. Premetto che non ho mai avuto grande simpatia per i due iconici gay della moda italiana, ma ho sempre ammirato le loro creazioni e le loro intuizioni stilistiche.   La mostra è spettacolare, dalla prima all’ultima stanza e io, mi sono commosso. Non si può restare indifferenti di fronte a quegli abiti, quelle creazioni, quelle incredibili visioni. Ogni stoffa, ogni colore, ogni manica, colletto, spallina, taglio etc. trasmette un’emozione fortissima. Per Dolce & Gabbana, tra spettacolari viaggi nelle arti che hanno reso grande il nostro paese nel mondo, la letteratura, la pittura, la musica il teatro, il messaggio che arriva ...

La guerra che i nostri figli combatteranno

Sono seduto su di una panchina nello spazio antistante al cimitero di una grande città del nord. Lo spazio è una larga spianata di verde e cemento, con gli alberi che ne delimitano il perimetro. Alle mie spalle l’ingresso del cimitero. Di fronte a me oltre gli alberi, una grande via che gira tutto intorno alla città. Una via che da sempre è molto trafficata. Seduto in questa piccola oasi che mi separa dalla frenetica vita quotidiana, e mi relega a pochi metri di distanza dal silenzio eterno, se chiudi gli occhi per un attimo, mi appare netta la distinzione tra la vita e la morte. Come se ci fosse un muro che divide lo spazio in due: da una parte il rumore, dall’altra il silenzio. Immobile. Fermo. Come se fosse li alle mie spalle da sempre.   Non posso fare a meno di fare un parallelo con l’attualità del momento che viviamo. Da una parte un mondo terribile nel quale ci hanno trascinato e noi, ci siamo fatti trascinare. Dall’altra parte, se ci chiudiamo nei nostri spazi, nelle...

So This is Christmas

Lo cantava John Lennon nel 1971, e ora come allora, il nodo centrale del problema resta la guerra. Resta l’eterna lotta tra bene e male. “I hope you have fun” ironico come sempre, Lennon ci augurava anche di essere felici. Ora come allora, siamo nuovamente arrivati al Natale e tutti, facciamo finta di essere felici. Molti di noi, per chissà quale strano connubio di neuroni, lo sono in modo genuino. Altri, anche qui per qualche strano ma diverso connubio di neutroni, lo sono molto meno.   Non sono un cattolico credente, ma resto sempre molto curioso e guardo con attenzione ma sufficiente distacco, a tutte le manifestazioni ecclesiastiche e agli afflati di devozione verso la nascita del “Signore nostro Dio”. La faccio breve e nel farla, sottolineo che questo mio distacco dal cattolicesimo, mi mette nella stessa posizione anche riguardo “Lucifero”, detto comunemente “Satana”. Di Nostro Signore abbiamo un posto nell’Antico Testamento e una ipotetica data di nascita, mentre d...

La demenza senile precoce

Da un po’ di tempo, la maggior parte di noi è affetta da demenza senile precoce. Non ha importanza l’età anagrafica. Spesso le nuove generazioni nascono già con la demenza senile. E se per noi, i più anziani, c’è almeno una giustificazione anagrafica, per i più giovani la cosa è quanto mai imbarazzante.   La demenza senile, non è una vera e propria malattia ma una condizione. Insomma un “mondo a parte”, nel quale probabilmente la persona che ci si ritrova, non ricordando i minuti precedenti, vive anche bene. Questa non malattia diventata precoce, da un po’ di tempo si combina con un'altra micidiale non malattia: la non comprensione.   La non comprensione a onor del vero non dipende spesso da noi, ma dall’altrui interlocutore. Faccio un esempio. Se alla Tv durante un’intervista dico: “Domani è lunedì”, la comprensione è chiara a tutti. Ho detto che domani, cioè il giorno che viene dopo oggi è lunedì. Da ciò si evince che oggi è domenica. Bene e sin qui direi nessun prob...