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Mauro Rango: l’io individuale

Sono stato alla convention di IppocrateOrg.   Il “nuovo mondo” parte anche da qui, dal “Dominio di Bagnoli a Padova”, un complesso “agricolo” con 1000 anni di storia.   Mauro Rango fondatore dell’associazione IppocrateOrg, apre la convention piena di operatori sanitari e di popolo "consapevole", con una frase che fa scrivere su di un grande schermo alle sue spalle: “ Ripristinare il primato del reale sulla finzione ”. Come e perché si sia arrivati a questa frase e perché si debba ripartire da qui, lo spiega ad una platea attenta e timida all’inizio, ma che lo congeda alla fine con una standing ovations.   Oltre un’ora di discorso dove Rango alla fine, ne esce più come un guru che come un imprenditore illuminato che ha costruito una reale alternativa alla medicina pro-covid.  Rango mi ha ricordato un po’ Steve Jobs. Sale solo sul palco, con la platea al buio e un riflettore che lo illumina al centro. Di Steve Jobs, Mauro Rango ha il fisico e gli occhialini. Ve...

Un paese di fessi

Se il “replicante” Rutger Hauer (Roy Batty) di Blade Runner fosse vissuto in Italia, avrebbe sicuramente cambiato la storica frase finale del film. Oggi Rutger “Batty” avrebbe declamato: “Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Code di stolti in fila davanti agli Hub Vaccinali, giovani che crollano come pupazzi inerti per le strade per malori improvvisi e ho visto un intero popolo, aggirarsi spaurito con una maschera sul viso, per salvarsi da un virus inesistente”. Probabilmente sarebbe andata così. Peccato che tutto questo non sia un film o il frutto di una qualsiasi fantasia, ma la drammatica giornaliera realtà. Un paese di fessi. Un paese di mentecatti che ha creduto a dei criminali che hanno messo in ginocchio giovani, donne, bambini, vecchi e meno vecchi. Un paese che ha creduto a migliaia di medici e scienziati che si presumeva fossero colti, preparati, brillanti. Invece erano e sono solo un’enorme massa maleodorante. Un paese di fessi che oggi ...

La meglio gioventù

La meglio gioventù segue le regole. Non sgarra di una virgola, ed è orgogliosamente “cool”. La meglio gioventù, frequenta i locali di tendenza. Entra e si mette la mascherina. Possiede il green pass e un po’ è dispiaciuta che non venga più richiesto. Ordina “spritz” o altri aperitivi, pesca dalla ciotola le noccioline o le patatine che tutti pescano, sorride, parla di cose comuni, cose di cui “tutti parlano”, si divide tra uno sguardo e un orecchio agli amici e due dita e un occhio ai social sul telefonino. Si fa selfie che “posta” sulle più comuni piattaforme, e condivide attimi della sua vita perché non ha segreti con nessuno. Perché così si sente libera e parte di un insieme. La meglio gioventù scende in piazza indignata con le “sardine”. Parla felice di libertà, di diritti, di futuro. Non urla, non si “scaglia” contro nessuno in particolare, ma protesta comunque. Si ammassa nelle piazze sorridente, poi si dilegua con eleganza, e si da appuntamento nel solito locale, ne...

Fate l'amore, non il tampone

Nell’epoca della diffusa paura di “trapassare” prendendo il covid, anche con un’unghia spezzata, la popolazione italiana fa le code in farmacia per farsi il “Tampone”. Chi se lo fa per evitare ulteriori repressioni, chi lo fa perché ci crede, chi perché di moda e potrà così raccontarlo ai nipotini, chi lo fa perché non ha niente di meglio da fare e chi lo fa per religione. Farsi il tampone per constatare se hai il covid o meno, è diventato un must. A Milano se ne parla nei salotti bene “..sai questa settimana ho fatto due tamponi”. Se ne parla al bar dove si è smesso di parlare di calcio: “eilà Gino quanti tamponi hai fatto nell’ultimo mese..?!” insomma, farsi il tampone è la nuova frontiera. La “nouvelle vague” del popolo italico. Guy Debord scrittore e filosofo francese, diceva: «Lo spettacolo non è un insieme di immagini, ma un rapporto sociale fra individui, mediato dalle immagini» ( La società dello spettacolo 1967 ). Quale immagine più rappresentativa oggi della nost...

Fermiamo il mondo adesso

  Il mondo è cambiato. Siamo cambiati noi dentro. Noi che non abbiamo accettato questa “rivoluzione/involuzione”, sono cambiati coloro che l’hanno accettata nella speranza di una nuova libertà. I “Potenti” della terra, vogliono sottometterci, cambiare il nostro modo di vita, ridurre tutti a “schiavi” nel nome di una illusoria “decrescita felice”. Vogliono trasformare l’umanità in miliardi di “umanoidi” che possono così controllare facilmente. La libertà e la democrazia dell’intero pianeta sono in pericolo. So che molti non crederanno che questo avverrà. So che molti penseranno che questo tipo di “cassandre” vanno evitate per non ulteriormente caricare la popolazione di pensieri oscuri. Ma il cambiamento è già arrivato, ha già cambiato la vita di tutti noi. Il cambiamento dei potenti, non si fermerà e l’umanità intera è in pericolo. Di questo passo perderemo non solo la nostra libertà personale, ma la nostra identità, la nostra anima il nostro cuore. Ci hanno cambiati malgrado noi, ...

Come vi sentite ora

Come vi sentite ora che qualche cosa si muove nel vostro corpo e attaccando le parti vitali di voi, vi lascia senza fiato, stesi su divani, uffici, strade, dentro le vostre auto gli autobus o in mezzo alla gente. Vi lascia senza vita, senza possibilità di replicare, di appellarsi a qualcuno o qualcosa, senza neanche l’occasione di tentare un ultimo balzo per sottrarsi alla morte. Come vi sentite ora? “ Se ti vaccini ti ammali, fai ammalare, muori e fai morire”.  Potremmo ribaltare così la frase del “grande” Mario Draghi che cerca di sopravvivere a se stesso. “ Whatever  it  takes ”. Ora abbiamo compreso appieno questa frase. A discapito di tutto e tutti, di qualunque cosa, ha portato a termine il suo compito. Da bravo “lacché” dei potenti. Ridicolo essere sopravvalutato, che ora fa finta di “lasciare” anche se il paese lo vuole ancora, dice lui, al potere. Lo vuole ancora li a spazzare quel che resta della nostra “patria” e a “vaccinare” quante più persone possibili per p...

Ed è subito sera

“Ognuno sta solo sul cuore della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera”. Prendo a pretesto per questo articolo una delle liriche più belle che io ricordi. Salvatore Quasimodo in tre soli versi, in questa poesia, esprimeva con disarmante semplicità i concetti chiave dell’esistenza umana: la sua situazione di solitudine, la lotta per raggiungere una felicità fugace, il suo soccombere alla morte. Mi sembrano concetti perfetti per definire l’attuale situazione, che è emersa dopo tre anni ormai di follie che hanno stravolto o messo in luce, il senso della nostra esistenza. Quasimodo lo sapeva già nel 1930, anno in cui fu pubblicata la poesia per la prima volta. Bastava lui per spiegare a tutti noi questa assurdità. Siamo rimasti soli nel momento della paura, soli nella scelta del rimedio alla paura, soli nel tentativo di tornare a quello che eravamo, e soli nel fronteggiare la morte che per molte persone è arrivata. Soli comunque, sia che si sia fatta una scelta o l’altra. S...

Memoria corta

Da un po’ di tempo, ho come la strana sensazione che molte delle persone e delle cose accadute in questi tre anni, si siano perse nelle nebbie del passato. Non che sia così grave, in fondo noi in questo paese siamo avvezzi a dimenticare alla svelta. Facciamo un esempio: che si ricorda di Zibecchi o Giorgiana Masi? Quasi nessuno. Eppure, si tratta di due casi eclatanti, che negli anni 70 hanno segnato in modo funesto e violento la vita di quel periodo. Se vi dico Piazza Alimonda, quanti di voi si ricordano che cosa successe in quella piazza nel luglio del 2001? Pochi. Non fatevene una colpa, d’altra parte io non ricordo mai il nome di tutti e sette i nani. Eppure da bambino, quando si è maggiormente ricettivi, con quei nani mi hanno frantumato i “cabbasisi” come direbbe il compianto Camilleri. Ho pensato che in questo periodo di vacanze (per chi riesce ad andarci) e comunque in questi pochi attimi dell’anno in cui ci rilassiamo, pensiamo positivamente, ci lasciamo colpir...